Pagina:L'Utopia e La città del Sole.djvu/146

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nate alla colpa. Non si permette mai la prolungazione degli sdegni sino al duello, il quale oltre che distrugge il potere dei tribunali, è anche ingiusto venendo esposta a soccombere la parte della ragione. Così nella città del Sole, chi si crede immeritevole d’ingiuria e professa essere migliore del suo avversario, ha facoltà di mostrarne le prove nella guerra pubblica.

G. M. Questo torna a gran vantaggio, perchè impedendo gli odj particolari s’osta alla formazione di partiti dannosi alla patria, come pure alle cause di guerre civili da cui sovente, come in Atene e Roma, sorge il tiranno. Adesso parlami, ten prego, del lavoro.

Amm. Già ti dissi aver essi comune l’arte militare, l’agricoltura e la pastorizia. Corre obbligo a tutti conoscere queste arti giudicate nobilissime, e quindi colui che ne esercita un maggior numero è creduto possessore di maggior nobiltà, e chi arrivò a maggior nobiltà, e chi arrivò a maggior perfezione in alcuna d’esse, ne viene eletto maestro. Le arti più faticose ottengono la stima più grande, come quella del fabbro, del muratore, ecc., e nessuno ricusa esercitarle, perchè vennervi applicati per la particolare tendenza mostrata nella fanciullezza, ed anche perchè il lavoro è distribuito in modo che non possa giammai nuocere alla persona, anzi debba renderla e conservarla migliore. Le donne esercitano le arti meno gravose. Tutti debbono essere abili al nuoto, ed appositi serbatoi d’acqua furono preparati non discosto dalla città. La mercatura è piuttosto trascurata, sebbene conoscano il valore delle monete, e fabbrichino danaro, col quale i legati e gli esploratori possano procacciarsi la sussistenza in stranieri paesi. Dalle differenti parti del mondo giungono mercanti ai Solari, che comperano il superfluo della città. Gli abitanti non ricevono danaro, ma cambiano con quelle mercanzie di cui mancano, e sovente anche le comperano con monete. Ma di tutto cuore ridono i fanciulli solari veggendo tanta abbondanza di cose lasciate per così scarso numero d'inezie; non ridono però i vec-