Pagina:L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu/85

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RAGIONAMENTO 69

l’asse del leone e del cavallo; agli ernici quello dell’Apollo laureato e del gallo. La propension nostra verso Preneste è fondata nello stile della moneta e nella maggior distanza dal Liri che la sua impronta ne indica. La propensione verso gli ernici nasce dalla rozzezza nell’Apollo e nel gallo fuso, e dalla postura degli ernici su la destra riva del Liri, rimpetto ad Aquino, su la cui moneta v’è pure scolpito il gallo.

Se i nostri divisamenti non fossero al tutto vani, vorremmo che gli studiosi confrontassero la moneta d’argento che abbiamo detta de’ tiburtini Tavola XII. parte destra n. 1. con la moneta de’ prenestini pure d’argento sotto il n. 20 parte sinistra. Erano Tivoli e Preneste le più potenti città che avessero gli equi: amendue sono costrette a prendere insegna ed epigrafe romana: Tivoli elegge la lupa, Preneste il Marte romano.

Nella Tavola di supplemento su la parte destra sotto il n. 1. è disegnata la più curiosa delle monete appartenenti alla nostra provincia. Nel diritto, se il giudizio non ne inganna, è rappresentata Roma in guerresche e terribili sembianze: nel rovescio il giovenco nasconde forse il nome dell’Italia, nell’esergo l’epigrafe ROMA, nella parte superiore una L arcaica. Non possiamo esimerci dal dir quivi poche parole intorno a questa moneta, perchè indubitatamente spetta a questa prima classe.

A volerla pienamente interpretare, sembra a noi che prima debbasi con buona critica dimostrare, ch’essa non entra nel numero delle monete della prima età, e che non è propriamente romana. La L scolpitavi sopra sarebbe pruova bastevole, ch’ella non sia un asse. Roma non si è servita mai di quella lettera a indicare l’asse o la libra: le dieci varietà d’assi appartenenti a’ popoli di questa nostra provincia, ed esaminati finora da noi sottilmente, o non hanno alcun segno del loro valore, o hanno quello solo che presso i romani si è sempre adoperato ad indicare l’unità. Dunque quella L non può pigliarsi per indicazione di libra. Oltrediciò se questa moneta fosse un asse, non mancherebbe delle parti minori che ne formerebbono la intera serie. Anzi la epigrafe ROMA, come in tutte le serie scritte, sarebbe ripetuta nelle sei monete minori, e nella diversità delle impronte renderebbe certo non meno che facile il concatenarla. Per ultimo una certa somiglianza di stile tra monete diverse uscite da una medesima officina metterebbe come il suggello alla nostra serie. Ma né questo medagliere, né le ricerche da noi fatte altrove ci hanno finora dato a conoscere monete con tali caratteri; talché di nuovo conchiudiamo, questa non esser moneta legata con gli usati vincoli ad altre monete.

Ch’essa truovisi fuor de’ confini della prima epoca, basta l’epigrafe a dichiararcelo. Abbiamo nel medagliere di questo museo undici serie intere e quattro imperfette di aes grave d’una medesima provincia; e tranne la romana diminuita spettano tutte alla prima epoca. E pure in tanto numero di monete niuna se ne vede, che sappia mostrarci una qualsiasi epigrafe o