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230 dell'asino d'oro

già molto tempo avanti, e menata nuova moglie, aveva generato un altro figliuolo, il quale era d’età di dodici anni. Questa matrigna, più di bellezze che di buon costumi ornata, alla beltà del figliastro aveva posto gli occhi; o che di natura fosse impudica, o che la Fortuna a questo estremo male destinata l’avesse. Sappi, lettore, che non una favola, ma una tragedia leggerai; e però l’animo all’altezza del fatto apparecchia. Ben potè questa misera femmina con silenzio comportar l’amore, mentre che picciolo fu, nel principio uguale alle sue forze; ma poichè le midolle dell’esecrabil fuoco accese la sforzarono cedere allo amore, simulandosi inferma del corpo, copriva la ferita dell’animo, mostrandosi d’occulta febbre assalita; perciocchè l’amore e la febbre ne’ segni di fuori convengono assai: così la difforme pallidezza degli occhi sbattuti, le ginocchia stracche, il sonno interrotto, i tormentati sospiri, e il trepidante polso, febbrosa la mostravano in ogni effetto; se non che oltre alle soprascritte passioni, ancora piangeva. Ahi vane menti de’ medici! il polso della vena, lo stemperato caldo, il faticoso spirare, e le spesse voltazioni or su uno or sull’altro fianco, sono segni incerti e dubbiosi; ma il conoscer l’amorosa passione è agevole a ciascuno intendente, quando si vede alcuno ardente senza corporal calore stimolato. Questa femmina dunque ardente del focoso pensiero, fece chiamare a sè il figliastro, il cui nome avrebbe volentieri levato, per non farlo accorto della sua vergogna. Venne il giovanetto alla camera della moglie di suo padre, e madre del suo fratello. Ma ella lungamente con silenzio tormentata, siccome ella fusse stata entro una palude di dubitazione inviluppata, tutte le parole che pensava essere attissime al suo ragionamento e lodava e vituperava, nè sapeva come si dovesse cominciare. Ma il giovanetto, che ogni altra cosa che questa pensava, con piacevole volto, la domandò della cagion della sua malattia. Allora, parendole che le parole fussero cadute a suo proposito, preso un poco più baldanza, coprendosi