Pagina:L'asino d'oro.djvu/251

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libro decimo 235

dalla sepoltura, e siccome era col volto lagrimoso ne va al palagio; e quivi con lagrime e con preghi s’adoperava alla morte di quel figliuolo, che solo gli era restato, chiamandolo incesto per lo paterno letto macchiato, parricida per l’ucciso fratello, e assassino per aver minacciata la matrigna di morte. E con tanta indignazione aveva mossa la plebe e la corte, miserabilmente parlando, che ognun gridava, dicendo: Questo sì grave peccato doversi pubblicamente punire, lapidandolo, senza perder tempo in accusa nè difesa. Ma gli ufficiali, per tema del proprio pericolo, ora pregando i signori, ora acquetando il popolo, persuasero che dirittamente e secondo il costume antico fosse la sentenza diligentemente intesa, nè a guisa di barbarica fierezza o di tirannica potenza fosse condannato alcuno senza udire la sua ragione; e che esempio tanto crudele non si mettesse in usanza, che per indignazione e non per giuste prove s’uccidesse alcuno. Piacque a ciascuno questo parere, e però furono chiamati in corte i consiglieri. Fu secondo il costume della legge citato il reo, e denunziata la causa all’accusatore. Ma con quai parole l’uno accusasse e l’altro si difendesse, non saprei io dire, perchè io mi stava legato alla mangiatoia: e questo che fin qui v’ho riferito, intesi dal parlare che facevano insieme le persone. Ora, poichè la contenzione del parlare fu finita, non piacque ai giudici di terminar questi così gravi peccati per conghietture o sospizioni, ma per ferme prove e certa verità. Onde parve loro che quel servo fosse quivi presentato. Così quel servo, continuo compagno della forca, fu condotto, senza smarrirsi punto, al cospetto di tante onorevoli genti, nè sbigottito della coscienza del male che egli avea fatto; anzi cominciò, mostrando molta paura, a dipingere una certa sua favola, dicendo che questo giovane, sdegnato del fastidio della matrigna, lo avea domandato, che in sua vendetta volesse uccidere il figliuol di lei, promettendogli gran premio, e che ricusando questo, egli lo minacciò di morte; per la qual tema egli fu costretto a