Pagina:L'asino d'oro.djvu/27

Da Wikisource.

libro primo 11

certe capriolette così minute e così preste, ch’e’ non pareva ch’egli avesse nervi nè ossa: voi avreste detto, ch’egli fosse stato quel serpente, che attorcigliavano i Gentili sopra del nocchieruto bastone di Esculapio, Dio, secondo loro, e ritrovator della medicina. Ma oggimai seguita tu di grazia, che avevi incominciato la novella; ed io solo ti presterò fede per costui; e son contento in guiderdone della tua fatica pagarti un buono scotto alla prima osteria che noi ritroviamo: vedi adunque quello che tu guadagnerai. E colui allora: Io ti ringrazio della tua offerta; ma egli non accade: e non per questo lascerò lo intralasciato ragionamento: ma io ti prometto ben questo, che io non mi partirò niente dalla verità; e se voi arriverete a Benevento, città qui a noi propinqua, voi non avrete dubbio veruno, perciocchè quivi si raccontano elleno in ogni luogo, per ogni persona, e in quella guisa appunto ch’elle sono intervenute: ed a cagione che voi primieramente conosciate chi che io sia, e di che gente, e dove io vo a guadagnare, uditemi. Io sono Boturo, e vo portando mele Siciliano, cacio, e altre simili grasce di qua e di là per tutto: e avendo inteso che in Capova, che è una delle migliori città del Regno, vi era del cacio fresco buono, e a buon mercato, io me n’andai là subito per comperarlo tutto; ma io misi, come egli interviene spesso, il piè manco innanzi: conciossiacosachè la speranza di questo guadagno mi gabbasse; perciocchè Lupo, che è uno de’ primi faccendieri di questi paesi, l’aveva il dì dinanzi mercatato: sicchè ritrovandomi, per aver camminato assai ben in fretta, un poco stracco, quasi sul farsi sera io me n’andai alle stufe; dove io ritrovai uno mio amicissimo e parente sedersi per terra involto in un mantelluccio tutto stracciato: e perciocch’egli aveva un coloraccio livido sopra le carni, ed era sì magro ch’e’ non gli si vedeva se non l’ossa e la pelle, e non pareva altro che un di quegli storpiati che stanno a chieder le limosine intorno alle chiese; ed avvengachè io altra volta per esser mio domestico