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262 dell'asino d'oro

sopra del nostro orizzonte, che io me ne presi la via verso il colle, nè fui gran fatto camminato, che io scontrai la bella donna. La quale subito che mi vide (o grandissima potenza del divin amore!) qual pietà, qual compassione mostrò madre mai sopra del morto figliuolo, che si agguagliasse a quella che io vidi nella mia bellissima guida! la quale presomi con un atto pieno di benignità per la cavezza, e messomi sopra il suo picciolo figliuolino, assai lentamente mi condusse ad una chiesa, che era vicina alla città; e mostrommi ad un sacerdote, che in sulla porta sedendosi, in laude del nostro Signore andava il suo tempo consumando. Il quale non con acqua, non con ranno, non con liquore alcuno, ma con divine parole da me tolse ogni macchia, e non altrimenti purgato e netto mi rendè la mente, che se io fussi pure allora disceso dal cielo. Come la vaga donna, che troppo ben, la mercè d’Amore, penetrò il cuor mio, venuti che noi fummo a casa sua, si accorse che io era così netto e così bello, volta ver me con un atto sì di pietate adorno, che ridir non ve lo potrei, mi disse: Resta, il mio Agnolo, che l’animo tuo puro e mondo ritorni in un vaso, se non uguale alla sua nobilità, almen non tanto disdicevole quanto è il presente, dove leggiadramente operando dimori, insintanto che a Dio piaccia ridurlo alla sua patria libero e sciolto da questo incarico: prendi adunque i bramati fiori, e lieto e vero ritorna al tuo Agnolo, già tanto tempo desiderato. E portomi una ghirlanda di odorifere rose, io con assai soverchia brama me le pascei. Nè mi mancò la celeste promessa; anzi subito ch’io le ebbi prese, egli mi si scansò daddosso la ferina faccia: i rozzi peli spariron via, la rozza pelle si venne rammorbidando, e lo sconcio ventre riebbe la forma sua: le unghie di dietro allungandosi ripresero l’antica pianta, e la pianta rivide le primiere dita, e quelle dinanzi, lasciando l’uficio del camminare, si distesero nelle pristine mani: la gran fronte si ristrinse, e il capo riconobbe la sua ritondità; e la bocca le sue labbre assottigliando, e i suoi denti diminuendo,