Pagina:L'asino d'oro.djvu/43

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libro primo 27

io considerate tutte queste cose, e rivoltandomi per l’animo la carestia di costui, e volendomelo intrinsicare più che io poteva, risposi alla sua ultima profferta: E’ non bisogna alcuna di coteste cose, chè assai bene siamo forniti di tutto quello che fa di mestiero a chi cavalca; e della stufa ne potrò domandare io medesimo assai agevolmente. Ma tu, o Lucia, mi farai ben grandissimo servigio comprarmi con questi danari un poco d’orzo e un poco di fieno per lo mio cavallo, il quale m’ha sì egregiamente portato; che questo è quello che io stimo più che cosa niuna. Fatto questo, e messo i miei arnesi in quella camera, io mi dirizzai da me stesso verso la stufa: e desiderando la prima cosa procacciar qualche vivanda, che io potessi cenare, io me ne andai al mercato; dove trovato un bellissimo pesce, lo domandai a quello che lo vendeva, quanto e’ ne voleva; e perciocch’egli me ne chiese due carlini della libbra, io me ne feci beffe: e fattomene dar d’un altro, spesi un grosso. E allora allora partendomi di quivi, egli mi si avviò dietro un messer Francesco, stato già mio condiscepolo in Siena; il quale avendomi dopo picciolo spazio riconosciuto, con grande amorevolezza m’assaltò, e baciandomi e abbracciandomi con una gran tenerezza, disse: Oh il mio Agnolo, che tu sia il ben trovato: egli è pure un pezzo che noi non ci siamo mai riveduti, appunto quanto egli è che noi ci partimmo da Siena. Quale è la cagione che tu se’ qua per questi nostri paesi? Domani lo intenderete, risposi io: ma che vuol dir questo? io mi rallegro teco delle tue venture, perciocchè io vedo teco e famigli con mazze e altre insegne di magistrato. Noi siamo sopra le grasce, disse allora messer Francesco; e se tu vuoi niente da godere, noi te ne faremo accomodare. Io diceva di no, come quegli che assai ragionevolmente mi pareva esser provvisto da cena. Ma egli vistomi la sporticciuola, e rivoltomi i pesci sottosopra per riguardargli meglio, mi disse; Che hai tu compero questo rimasuglio? A fatica, risposi io, gli ho potuti per un grosso nuovo