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..... Ho sul mio tavolo un romanzo di una donna italiana di gramissimo ingegno, Grazia Dklkdda, la scrittrice che presto prenderà un posto accanto a D’Annunzio. Nostalgie h un romanzo pieno di forza; la figura della protagonista, dal cuore inquieto, del quale sentiamo ogni palpito, ci rimane vivamente impressa nell’anima: lo stile è terso, conciso; il senso delle proporzioni eccellente. Nostalgie è uno di quei romanzi che non si dimenticano. Occorreva del genio per riprodurre artisticamente la vita gretta della Roma borghese, e Grazia Dki.kdda deve sentirsi soddisfatta del suo lavoro, che può dirsi un lavoro di genio.

Mmc Grazia Deledda, l’illustre romancière sarde don! Ics ouvrage3 ont ètè si bien accueillis du public curopècn, èprouve le noble besoin de se renouveler. Renon cant à ses histoires de bergers et de brigands, elle vient d’ècrire un rècit dont le» hèros pourraicnt ótre aussi bien du Nord que du Midi, de Londres que de Rome.

I-a pronta facoltn rappresentativa della Delcdda, come ti trasporta fra le tinte cupe del dramma, così ti sa dare l’impressione allietante della giovanile festosità d’una scena d’amore; unita a un sentimento profondo della natura, la rende efficacissima interprete della misteriosa eloquenza del paesaggio.

Noi salutiamo quindi questo Cenere, che è indubbiamente il migliore romanzo della Deledda, non soltanto come una novella prova del suo ingegno così spontaneo e fecondo, della sua abilità di prosatrice che s’è maturata miracolosamente da sk, senza bisogno di scuole o di letture, ma anche come un segno luminoso del risveglio di un genere letterario, che le odierne condizioni politiche e sociali della nostra patria potranno portare a rigogliosa fioritura C. Skgkk (Fart/uUa Jella Domenica).

I.a verità è tutta penetrata di poesia nel nuovo libro di Grazia Deledda: Cenere. Anche qui sono tristizie e bassezze: ma l’acerbo dramma umano che descrive ha intorno a sè un* immensa bellezza di natura ed è narrato da un ingegno essenzialmente poetico, nel quale, pur al cospetto d’ogni più umile realtà, vivono sempre le immagini incantevoli dell’isola nativa, montagne selvose, profonde conche di ver* zura, orrizzonti pieni di splendori e di silenzio, e di là da quelli il mare che disfrena la fantasia, ed a contrapposto della selvatica Sardegna, le città d’Italia con le loro magnificenze storiche, e con la loro agitazione moderna. Dino Mantovani (La Stamfa).

The Queen.

Le Journal des Dibats.

Cenere.