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Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/115

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ciarpa — ciausire. 87

skubrùs, skubùs, skubti, “affrettarsi”, e a. sl. skubati “tirare”. Col tm. Schoppe, tazza, non pare ci sia relazione alcuna. Ad ogni modo qui è evidente che si tratta d’un’etim. ger., quantunque non sia certa la rad. ger. a cui ci dobbiamo attenere. Deriv.: ciappola, ciappoletta ciappolina.

Ciarpa, arnese vile, roba di niun pregio (Caro, Grazzini). Anche stavolta il fr. è stato il veicolo per cui ci è giunta questa parola. Dall’aat. scarbon, scarpôn, mat. scharben, fare in pezzi, si svolsero i nomi sost. aat. skärb, schërbe, scirbi, scirpi, schirbinon, mat. schërbe, schërb, tm. Scherbe, ol. scherf, bt. schrap “frammento, vaso di terra cotta”, e di qui il fr. écharpe. La rad. preger. era skarp, skerpo, a cui fa riscontro l’a. sl. crepu, il lit. schkirpta, schkerpele, fuscello di legno. Lo Stender I, 272 confronta qui il l. scrupus, scrupulus, pietruzza, il gr. σκορπίος e l. scorpio. Nelle Leggi Longob. s’incontra cherpa = masserizie domestiche. Ma il tardo comparir della parola in it. mi fa credere che non sia venuta direttamente dal longob. Deriv.: ciarpame, ciarpare, ciarperia, ciarpina, ciarpiere, ciarpone; acciarpamento, acciarpare, acciarpio. V. anche Sciarpa.

Ciausire, (ant.), conoscere, scegliere, lodare, bramare (Guittone, Dante da Maiano, Rinaldo d’Aquino, ecc.). Venne immediatamente dal prov. chausir, causir d’ug. sig. L’origine prima dell’it. ciausire, del prov. chausir, a. port. cousir, a. sp. cousimento, fr. choisir, ing. choice, è il got. kausian, assaggiare, esaminare, che è, secondo il Friedmann, causativo di got. kiusan, provare, scegliere, donde aat. chiosan, mat. e tm. kiesen, ags. ceòsan, ing. choose. Anzi il Diez assegnerebbe la paternità immediata del parola rom. al got. kiusan, se il prov. fosse causar, anzichè chausir; perchè il ditt. got. iu potè facilmente scambiarsi con eu, eo, e questo produrre il prov. au. Queste voci vengono nel campo indeu. collegate all’ind. ios-ami, ius-ate essere contento, iosa piacere, gr. γεύω, γευομαι e l. gusto, gustare. Deriv.: ciausimento.