Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/409

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quaglia. 381

due ultime forme guatla e guala sono poi anche per altre ragioni evidentemente vicinissime al ger. Per questo, nonostante che il Diez si limitasse a raffrontare le voci rom. alle ger., senza esprimersi sull’origine delle prime, io credo col Littrè, col Mackel ed altri alla deriv. delle voci neol. dal ger. In questo campo abbiamo adunque: aat. wahtala, wahtula, wahtila, wahtela, quattala, mat. wahtel, ags. wyhtel, m. ol. quakele kwakkel, kwartel, bt. quakkele, tm. Wachtel d’ug. sig. Il passaggio fonetico da wahtala, wahtila a lat. quaquila, it. quaglia, fr. caille, si spiega mediante la posizione dell’accento sulla sillaba iniz. del vocab. ger. che rese possibile un * quatla (che è precisamente il caso del cat.), e poi di qualla per assimilazione progressiva del t ad l. Difatti le forme a. sp. coalla e prov. afr. calha riflettono appunto questo stadio intermedio; infine le forme it. e fr. hanno ammollito del tutto l’ultimo gruppo consonantico di guatla. * Il bl. quaccila è in equazione perfetta con bt. e m. ol. quakkele, e quakele; sicchè ognuno capisce che la orig. del bl. quaquila, quaccila dal ger. non si può volgere in dubbio. Al che si deve anche aggiungere la stessa diffusione delle voci rom. di preferenza nell’Europa di sud-ovest e nelle provincie che furono in stretto rapporto colle popolazioni ger. Un po’ di difficoltà potrebbero fare le forme bl. quaquara quaquadra e lad. quacra che paiono scostarsi dal tipo ger.; ma è ovvio l’ammettere che quaquara si potesse formare da quaquila per dissimilazione e indurimento della l in r. Circa la storia del nome ger., lo Schade p. 1077 suppone che aat. wahtala spetti a tema wahta da rad. wak, vegliare. Wahtala varrebbe adunque “che vigila e fa da sentinella”; e una tale denominazione accennerebbe al costume che ha questo gentile uccello di emettere sin dalle primissime ore del giorno sugli alti seminati il suo caro grido (Pick werwick; Bück den Rück! dic cur hic) come un invito a vegliare. Però il Grimm nella Ges. d. d. Sp. 73 ammette che possa essere un suono onomatopeico, ov-