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388 randello — rangifero.

Sono invece deriv. it. certi i seguenti: randagine, randagio (errante, vagabondo; che va da un estremo all’altro), randare, randeggiare. V. anche Randione.

Randello, bastone corto piegato in arco che serve per istrignere e serrar bene le funi, colle quali si legano le some o cosa simile (Sacchetti; Pulci, Ciriffo C.) Il Diez trae questo nome, che fra le lingue neol. è proprio solo dell’it., da t. Rädel o Reitel d’ug. sig. Però è curioso che non si trovi nè nell’aat. nè nel mat. Più vicine per forma alla parola ted. sono comas. rat, reglia. Deriv.: arrandellare, stringere insieme con randello.

Randione, epiteto di una sorta di falcone, che probabilmente vale “che ha le rande o ali grandi” (Brunetto Lat., Tesor.). Un tale signif. mi pare emerga dal passo del Latini che dice «Lo settimo lignaggio si è falcone randione, cioè lo signore e re di tutti gli uccelli». Potrebbe anche ammettersi che significasse “che fa le ruote o giri grandi”, considerato che da noi randa vale anche “ruota, cerchio”. Ad ogni modo randione è certamente un deriv. di randa.

Rangifero, quadrupede simile al cervo con tre ordini di corna, comune nei paesi settentrionali e massime in Italia (Tasso, Mond. Cre.; Algarotti). Lo sp. è rangifero, il fr. rangier. Ricorre anche nel bl. sotto la forma di rangifer, ma solo all’anno 1413 e in una carta citata dal Ducange. Ad ogni modo è nome entrato nell’Europa meridionale non più presto del sec. 15.º Riposa immediatamente, a detta dello Schmeller, su di una parola nordica raingo che probabilmente è d’orig. lappone-finnica. Questa parola compare poi singolarmente sfigurata nell’anrd. hreindýre, dan. rendyr e tm. Renntier, ol. reynger, reindier, ing. raindeer. Evidentemente, in alcune di queste lingue, e principalmente nel tm., una falsa etim. popolare immaginò che nel vocabolo entrasse un derivato di vb. rennen, scorrere e tier, bestia. Il primo elemento del composto ci è mostro