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tecchire — tedesco. 509

mat. dike, tm. dicht denso sodo. Altre forme ger.: as. thikki, ags. thicce ing. thick, ol. dik, anrd. thyckr, dan. tyk, sv. tiok, fris. tiock, got. * thikia d’ug. sig. La rad. è tik da tak, che riappare poi in tecchire.

Tecchire, mettere radice crescere prosperare (Pataffio). Il vb. semplice fu usato nei primi secoli della lingua; dal sec. 16º in qua s’usa solo il composto attecchire. Gli risponde afr. tehir “crescere” e ‘far crescere”. Risale a ger. got. theihan da cui aat. thîhan, dihan, mat. dîhen, tm. deihen in gedeihen, pigliar forma e forza, crescere, riuscire, ags. théon. Il Diez osserva che il passaggio da ger. th in t rom. è regolare, e che i lungo cadendo in sillaba atona potè essere trattato come i breve, e quindi essere rappresentato da e. Nel bl. il vb. non s’incontra. Probabilmente è voce d’importazione gotica. Il Mackel all’afr. tehir pone a base abfr. thîhan. Der. e composti: tecchito, attecchire.

Tedesco-i, nome degli abitanti della Germania. (Dante, Villani). Rispondono: afr. Tiedeis, thiois thiais, thieis, le quali forme valevano “Germani antichi”: qualche volta però anche “Germani moderni, Allemands”. S’incontra altresi fr. tudesque, usato anche in senso di “goffo e grossolano”. Base: bl. theotiscus-i theodiscus-i, aggettivo che s’incontra sin dal 845 come denominazione d’un popolo, ma che ricorre già nel 813 come epiteto di lingua. Queto bl. theotiscus riposava su aat. as. diutisk, thiudisc donde mat. diutisch diutsch tiutisch tiutsch dûdesch e tm. deutsch Deutsche. Altre forme ger. sono: bt. düdesk, ol. duitsch, ags. theodisc, sv. tysk, dan. tydsk, got. * thiudisks. In origine però questo aggettivo non designava già un popolo; ma valeva semplicemente “popolare, volgare”. Fu poi verso l’800 dai Germani applicato prima alla loro lingua, che fu detta «lingua theodisca, lingua popolare o volgare» in contrapposizione alla latina della Chiesa e dei documenti (cfr. it. volgare = lingua italiana, perchè usata dal volgo, rispetto al latino, lingua degli Ecclesiastici e dei dotti); e poi a sè