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l'ombra del passato 297


Caterina apparve sulla porta: Adone gridò:

— Come sei grassa e alta! A momenti non arrivo più ad abbracciarti!

— Ti abbraccierò io! — ella rispose pronta.

E ricominciarono le risate, le chiacchiere, i racconti.

— IL tuo Davide s’è sposato, ed ha condotto la sposa a Casalino, per otto giorni, in primavera. Dicevi che era bella! È brutta: è nera, con una faccia lunga e due occhi cattivi. La Müton domanda ancora a tutti se son più belli i vestiti della sua sposa o quelli della marchesa! Anche Scipione l’ebreo s’è sposato: sai con chi? Con Regina la figlia di Belluss del casolare. Per quella lì, però, non s’è fatto cristiano! Ma lei lo avrebbe preso anche se fosse stato un turco!

— Si vede che egli aveva una gran passione per te!

— Eh, s’io volessi! Egli pianterebbe la sposa! — ella si vantò, calma.

Ella sembrava felice, d’una felicità serena, ma qualche volta fissava Adone con uno sguardo inquieto. Anche lei pareva volesse dirgli qualche cosa d’importante.

Egli la guardava con desiderio: a momenti però i suoi occhi voluttuosi si socchiudevano, tornavano ad essere gli occhi birichini del piccolo Adone.

— Indovina cosa ti ho portato!

— Eh, te lo avevo scritto! Volevo un altro ventaglio: quello, sai, s’è rotto!