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l'ombra del passato | 407 |
che Maddalena era cattiva e crudele. Ella non si era commossa mai, nè alle sue parole d’amore, nè al suo grido di angoscia. Ma poi ricordò ch’ella tremava nel dirgli «mi lasci!»
Egli l’aveva lasciata. S’egli le avesse detto «son tuo ancora» ella non lo avrebbe mandato via. E a poco a poco egli fu ripreso da una convulsione di rancore e di angoscia.
Senti che con Maddalena gli sfuggiva, non solo il sogno, ma anche la realtà della gioia e della fortuna.
E sentì la disperazione del bene perduto; il desiderio di ciò che non avrebbe posseduto mai più.
Vide ancora in sè stesso la personificazione di tutta una razza, accecata, come certi insetti viventi in luoghi oscuri, dall’ombra di un passato tenebroso. Egli era vissuto all’ombra di una mostruosa ingiustizia. Tutti l’aveano tradito, sua madre, i suoi parenti, colui che egli aveva quasi eletto a suo maestro. Ma la più grande ingiustizia che gli uomini avessero potuto fargli era questa, di renderlo ingiusto verso sè stesso.
E ancora una volta propose di ribellarsi, come appunto la razza della quale egli si credeva il rappresentante! Ma subito si accorse della sua contraddizione. Egli era infelice appunto perchè era un ribelle. Egli aveva sognato un avvenire di amore, e questo sogno aveva come paralizzato in lui la capacità di amare. Amare fino all’oblìo di ogni altro sentimento; amare fino al male. Sol-