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l'ombra del passato 75


— Pigoss, prendetemi! — supplicò Adone.

Il vecchio acconsentì; e solo quando furono al largo Adone gli confidò le sue pene e i suoi progetti.

— Tutti mi bastonano, Pigoss; tutti! Sono un cagnolino, io? Pirloccia ha minacciato di legarmi e di mettermi entro una cassa. E tutto perchè io voglio andare a scuola. No, io non voglio far le scope. Marameo! Voglio diventare maestro, o barcaiuolo, o saltimbanco. E ora voglio scappare.

— Quando, bello? — domandò il vecchio, ironico e pensieroso.

— Ora, vi dico! Siete sordo? Ora, appena siamo arrivati alla riva.

— Oh, oh, così presto? E dove vuoi andare?

— Lo so io!

— E soldi ne hai, bello?

— Lo so io!

Pigoss fece altre domande; ma il fuggitivo pareva pentito d’aver già parlato troppo, e non rispose oltre. Curvo sull’orlo della barca, immergeva nell’acqua la fronda che aveva preso con sè; ad un tratto la sollevò e la fece sgocciolare. Scintille d’argento, perle, monetine, stelle, apparvero e sparvero sull’acqua corrente, attraversata obliquamente dalla barca. Il sole tramontava sul cielo rosso: una pace solenne regnava sul fiume tutto verde e roseo, la cui acqua pareva scorresse sotto un velo risplendente.

Pigoss remava e taceva. Pareva avesse dimenticato le parole di Adone: ma ad un tratto volse