Pagina:L'ultimo rifugio di Dante Alighieri.djvu/14

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M’è grato avvertire che le mie fatiche furono temperate dal gentile soccorso degli amici prof. Adolfo Borgognoni, dott. Emilio Orioli, Silvio Bernicoli, Andrea Muratori e d’altri ricordati man mano in nota alle comunicazioni che mi favorirono. Specialissimi obblighi ho poi col prof. can.co Luigi Breventani che fra dotto e cortese non so quale sia più. Egli mi favorì e trascrisse documenti, mi fu prodigo di notizie e consigli.

Ma le fatiche mie, quali che siano, e l’aiuto degli amici sarebbero state inutili se una buona stella non mi avesse posto innanzi un editore come il comm. Ulrico Hoepli, il quale con una larghezza instancabile ed amorevole, che in Italia ha pochi esempi, non badò a noie ed a spese perchè l’opera riuscisse anche nella veste quale il suo gusto intelligente desiderava e quale l’autore non osava nemmeno sperare. Al che concorse la esecuzione elegante e corretta della tipografia del cav. Salvatore Landi, cui debbo un grazie di cuore per la inesauribile pazienza usata meco durante la revisione delle prove.

Sciolto così il debito della riconoscenza e non avendo risparmiata fatica perchè il lavoro riuscisse utile e compiuto, spero che i lettori vorranno almeno risparmiarmi la faccia d’aver affrontato con troppa fretta ed audacia il difficile argomento.

C. RICCI

S. Lazzaro di Savena,
10 giugno 1891.