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Pagina:L Orto botanico di Padova nell anno 1842.pdf/29

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giardiniere Biagio d’Asolo, poi nel 1628 trovasi indicato qual altro giardiniere un Tonello.

Morto il Prevozio, nominò il Senato, come da lettera dei 17 Gennajo del 1631 chiaramente apparisce (24), Giovanni Rodio danese tanto alla cattedra di Botanica e alla direzione dell’Orto, quanto alla lettura de’ semplici, la quale era allora vacante per la morte di Jacopo Zabarella. Non esiste però memoria alcuna negli atti dello Studio nostro od altrove, da cui ritraggasi aver egli assunto questo duplice incarico . Per lo che rifiutatosi il Rodio, qual che ne fosse stata la causa, il Senato con ducale di Francesco Erizzo dei 9 Maggio del 1633 conferì l’uno e l’altro ad Alpino Alpini figlio di Prospero, il quale per le parole della ducale suddetta era da tre anni impiegato nell’ostensione de’ semplici; dal che deducesi aver egli supplito al professore mancante sin dalla morte del Prevozio. Nulla trovasi di rimarchevole operato dall’Alpino nella sua prefettura, nè lasciò scritti nè opere pubblicate che ne raccomandino la memoria. Diè soltanto in luce i due libri De plantis exoticis del padre suo in Venezia nel 1627, e a questo forse accennano per isbaglio, confondendone l’editore coll’autore, le parole della ducale sopra citata, colle quali vien detto aver egli mandato alla stampa un libro nella materia de’ semplici. Morì nel 1637. Prestarono l’opera loro in quegli anni ch’ei presiedeva all’Orto, Giovanni Macchion o Maggion dal 1631 continuando fino al 1694, Gio. Maria Zanchetto dal 1634 al 1637, e Giulio Rizzi o Ricci successo a quest’ultimo in quest’anno medesimo, e sino al 1661.

All’Alpino per ducale di Francesco Erizzo dei 13 Marzo 1638 seguitò sì nella ostensione che nella lettura de’ semplici il celebre Giovanni Veslingio, nativo di Minden nella Vestfalia, conservando insieme l’insegnamento della Notomia e Chirurgia, che da più anni ei teneva nella nostra Università con altissima rinomanza, ed accrescendogli lo stipendio sino a settecento ducati all’anno. E il grand’uomo sostenne tutti e quattro gli incarichi con tal valore, e diè in tutti sì belle prove