Pagina:La Cicceide legittima.djvu/43

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36

L’Autore tiene appresso di se il Ritratto di D. Ciccio.

lxx.
A
Ltri, ch’al suo Signor d’ossequio grato

  Vuol dimostrare un ben divoto affetto,
     Ne tien da dotta mano effigiato
     4In nobil quadro il riverito aspetto:
Altri de la sua Donna il viso amato
     Ha in picciol rame epilogato, e stretto,
     E di fulgide gemme ingiojellato,
     8Qual suo Nume, sel tien vicino al petto,
Altri l’effigie dell’Amico assente
     Suole a dispetto del destin nemico
     11Tenersi a lato, e farselo presente:
Io ch’Amante ti son, Servo, ed Amico,
     Porto il ritratto tuo sempre pendente
     14In una borsa sotto a l’umbilico.


Il nome imposto a D. Ciccio.

lxxi.
S
Ignor, se si riflette a parte a parte

  Dalla nostra giuridica Assemblea
     Quanto la gran benignità d’Astrea
     4Chiaro t’ha fatto, e celebre nell’arte;
Vediam, che ’l Padre tuo nel battezzarte
     Se dimostrò d’una ben curta Idea,
     Però ch’allor, secondo me, dovea
     8Sol col nome di Bartolo appellarte,
Così con mezzo tal saresti entrato
     Pur anche in un lodevole concetto
     11D’Armigero non men, che Letterato.
Poichè ciascun, sendo a chiamarti astretto,
     Resoti gran legista, e gran soldato,
     14Bartolo = mio C ..... t’avrebbe detto.




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