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D. Ciccio a spasso co’suoi Colleghi in un Giardino di frutti.

xciii.
F
Inito della Ruota il Ministero,

     D. Ciccio, e in un con lui s’eran condutti
     I suoi Colleghi ad un Giardin di frutti,
     4Per dar sollievo al languido pensiero.
Coltine molti all’ora il Giardiniero
     D’ogni qualunque sorte, che produtti
     N’avea ciaschedun albero, di tutti
     8N’empì, per presentarglieli, un paniero,
Ma più, fra quanti in simil congiuntura
     O fosse il deretano, o ’l primaticcio,
     11Dati n’avea la provida Natura,
Aggradì lor d’una Castagna il Riccio,
     Che di C.... peloso avea figura,
     14E però similissimo a D. Ciccio.


I sette Miracoli del Mondo.

xciv.
M
Iracoli del Mondo alteri, e degni

     Ond’è fastosa Europa, Asia è superba,
     Chi sia, ch’oggi m’additi, e che m’insegni
     4Qual del mare, e del suol parte vi serba?
Ah, che di voi nè pur vestigia, o segni
     Sovra terra lasciò l’etade acerba!
     Muojono le Città, muojono i Regni,
     8Copre il fasto, e le pompe arena, ed erba!
Ma D. Ciccio però (la cui figura
     Tutti gli altri maggior miracoloni
     11Supera, e di materia, e di struttura)
A i possenti del tempo urti, e spintoni
     Mai cader non potrà; Che la Natura
     14Troppo bene attaccar seppe i C....



La