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La Simiglianza. Nel Maritaggio di D. Ciccio.
clxvii. Il collo anch’egli al gioco maritale,
E la sposa, ch’ha scelta, è in tutto, quale
4Esser dovria, corrispondente ad esso.
Poiché ’l volto de l’un sembra lo stesso,
Che quel de l’altra, e son tra lor d’eguale
Color, tempo, e statura, in modo tale,
8Che gli distingue sol la barba, e’l sesso.
Or s’egli è ver, che son moglie, e marito
La stessa cosa, e due persone in una
11Carne, sì che tra lor nulla è spartito,
Han per doppia ragion simil fortuna
L’un, e l’altra di lor, sendo assai trito
14Ch’anche i C.... sunt duo pelle in una.
D. Ciccio innamorato della Damigella di sua moglie.
Al Sig. Curzio Picotti.
Con una donna spiritosa e bella
Essi nulla di meno incapricciato,
4Ancor che brutta, della Damigella:
Ei va però sì bene cautelato
Nel dar la provisione a questa, e quella
Che a la Consorte il traffico è celato
8E non s’accorge della marachella.
Or chi dirà, ch’a Donna, ancor che casta,
Due C.... non puon dar soddisfazione
11Stante la sua natura ingorda, e vasta,
S’oggi con ocular dimostrazione
Prova D. Ciccio, e fa veder, che basta
14A soddisfar due Donne un sol C....
D.Cic- |