Pagina:La Donna e i suoi rapporti sociali.djvu/132

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sposava la persuasiva? Non è egli davanti al suo dolce sorriso, ed al suo sguardo innocente che il figlio del popolo può deporre i secolari rancori contro le caste che sì a lungo l’oppressero?

Gli uomini hanno fra loro vecchie ruggini; essi lottarono e colla forza brutale e colla astuzia ridotta a sistema, laonde si guardano tra loro torvi talora e diffidenti: ma la donna vittima sempre fra i grandi e fra i piccoli, nell’antichità e nell’attualità, la donna porta le mani pure di sangue non suo, e la mente vergine di errori volontarii. la sua puppilla ebbe lagrime per tutti i dolori; la sua borsa si aprì a tutte le miserie; le sue simpatie si pronunciarono per tutte le sventuro, e non indarno mai le fu additato un bene che da lei dipendesse.

Faccia pur Cicerone ad Augusto una lunga orazione con tutte le risorse dell’eloquenza per indurlo al perdono; lusinghi la sua vanità, si raccomandi allo splendor del suo nome, ed ottenga così dalle titillate passioni, ciò che non otterrebbe dal duro cuore. Vincenzo de’ Paoli invece, dirà ad Anna d’Austria «Madama il vostro popolo ha fame». Ho dato tutto, ella risponde. Anche le vostre gioie? insiste egli; ed ella non ripeterà verbo, e correrà al suo scrigno, e glielo consegnerà quale si trova.

Non è duopo di lunghe orazioni a muovere il cuore della donna; veda ella il bisogno e lo comprenda, e basta. Il suo cuore istesso serve d’oratore e d’argomento, di peroratore e di convinzione. Sia dessa o no, frivola e leggiera, non monta. Il suo volubile spirito si arresta, medita, si solleva, un angoscia lo preme; l’immagine di quella sventura la perseguita come l’ombra il corpo e la tormenta; ella non resiste più, si sente infelice, ha bisogno di togliersi quella mestizia; ed ecco che astraendo un momento da ciò