Pagina:La Donna e i suoi rapporti sociali.djvu/173

Da Wikisource.

168

e si allarma quando la donna smentisce col fatto il pregiudizio che le accusa d’inferiorità. La gelosia virile si è sopratutto manifestata contro le autrici: la filosofia le ha espulse dagli onori accademici, e rinviate ignominiosamente al domestico focolare».— Pag. 148.

«Qual’è oggi l’esistenza delle donne? Esse non vivono che di privazioni; anche nell’industria l’uomo ha tutto invaso fino alle minute occupazioni dell’ago e della penna, mentre veggonsi donne sobbarcate ai penosi lavori dell’agricoltura. Non è egli scandaloso di vedere atleti di trent’anni aggomitolati davanti ad un banco, o vettureggiando colle braccia vellose una tazza da caffè, come se mancassero donne o fanciulli per le occupazioni del banco o della casa?» — Pag. 159.

«Quali sono dunque i mezzi di sussistenza per la donna priva di mezzi? La conocchia ed i suoi vezzi quando ancora ne ha. Sì, la prostituzione, più o meno velata, ecco l’unica risorsa che la filosofia loro ancora contende; ecco la sorte abietta ove le riduce questa civiltà, questa conjugale schiavitù ch’esse non hanno pure pensato ad attaccare» — Pag. 150.

Fin qui Fourier, ed io, donna, a nome di tutto il mio sesso me gli protesto ben riconoscente, che la penna eloquente abbia impiegata per una causa, che interessar deve ogni spirito equo e generoso.

Se non che. rivolgendomi di bel nuovo alla donna, le ricorderò, che se è dovere dell’uomo l’essere giusto; se sostituire dovunque il diritto alla forza è compito della filosofia; se l’uguagliare tutti gli individui dello Stato davanti alla legge, è opera doverosa della legislazione; è però dovere, diritto, interesse supremo e vitale della donna, che la iniziativa di queste riforme vengano da lei stessa.