Pagina:La Donna e i suoi rapporti sociali.djvu/185

Da Wikisource.

180

Riconosciuto dall’uomo il fine della sua creazione, e trovata l’aprezziazione dei mezzi da natura consociativi, ecco emergere spontaneo il dovere di applicarli, in proporzione dell’individuale potenza in vista di quello; epperò necessità di una sociale organizzazione che a questo principio si ispiri, ponendo ogni legislazione a propria base, che tutti i diritti legali esistenti, non esistono se non in forza di quel primo fondamentale diritto e per garantirlo, non essendo questo che lo sviluppo e l’applicazione di quello; laonde sarà più o meno filosofico il diritto parziale quanto più vedrassi ispirato, indirizzato e corrispondente allo scopo finale della esistenza umana.

Non altrimenti, tutti i doveri parziali esistenti, debbono rivolgersi a raggiungere attivamente il nostro fine, ed a rispettare e favorire l’altrui attività allo stesso fine diretta.

Vedo che questa dottrina ci conduce ineluttabilmente ad un’acerba censura delle nostre istituzioni e dei nostri costumi, ma ciò non mi riguarda, non essendomi io mai proposta di trovarmi d’accordo nè con pochi nè con molti, ma sentendomi io stessa nel mio pieno diritto, con quella perfetta coscienza che raccomandavo così caldamente alle mie lettrici.

Ma qual è dunque l’umano destino, a raggiungere il quale, di tanti mezzi ha natura l’uomo arricchito, e di cui fin qui non parlavamo che vagamente e per sola incidenza?

Egli ci vien insegnato da questi mezzi istessi. La rivelazione della natura è potente; e non può disobbedirsi nell’ordine fisico che incontrando il dolore e la morte, nell’ordine morale che colla degradazione del contravventore. Analizziamo con due parole questi mezzi, e la loro potente eloquenza.

La insaziabile curiosità dello spirito superstite