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come viene educata la donna alla vita 31


Fu la retorica di quel tempo, utile a celare il più feroce egoismo maschile e anche molto disprezzo. Noi vediamo infatti un concilio porsi seriamente la questione. «Ha la donna un’anima?»

Nella luminosa rinascenza italiana ella raggiunge grandi onori eccezionali in contrasto con ogni tradizione di tempo e di paesi. Le più famose Università le sono aperte ed ella vi si afferma vittoriosamente sorgendo da ogni classe sociale e lasciando nomi famosi nell’arte, nella poesia, nella politica, nella scienza.

Ciò malgrado i grandi pensatori del 18° secolo furono ostili allo sviluppo della donna, indifferenti alle sue più profonde qualità.

Diderot, nel suo «Supplement au voyage de Bougainville» predicandole la sensualità brutale d’Ohaïti, la degrada per troppa libertà.

Voltaire, che di tutto ha parlato con particolare attenzione, ha scritto delle donne amazzoni e guerriere con un senso di serena ammirazione, ma nessun esplicito interesse ha manifestato in favore della donna, e se una volta ha rotto il silenzio, ciò ha fatto per immolarle tutte nella persona di colei che gli aveva dedicato la sua vita, Madame Duchàtelet.

Montesquieu non ha visto nella donna che dei fascini graditi e in essi ha limitato le sue naturali possibilità.

Rousseau, contro il suo spiritualismo, cede alla tendenza del suo secolo in riguardo alla donna quando scrive nell’«Emile»: «La femme est faite specialement pour plaire aux hommes. Si l’homme doit lui plaire à son tour, c’est d’une nécessité moins directe; son mérite est dans sa puissance: il plait par cela seul qu’il est fort».

Gli stessi principi della rivoluzione, espressi in beneficio della donna da due spiriti superiori, quali