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110 la natura

Tutto di bronzo e argento in ogni via
822Le spargono il cammino, e l’arricchiscono
Di larghe offerte, mentre, un folto nembo
Nevigando di rose, ombran la Diva
825Madre e la popolosa onda seguace.
Qui d’armati una man (Frigj Cureti
Li appellano gli Achei) tra loro armeggiano
828Sanguinolenti, e ballano in cadenza,
E al tentennar de’ capi orride squassano
Le creste irte, fingendo i Coribanti
831Dittei, che un tempo, com’è voce, in Creta
Il vagito di Giove ebber celato,
Mentre intorno al fanciul fanciulli armati
834Tessean rapidi còri, alto battendo
A tempo musical bronzi con bronzi,
Perchè Saturno, uditolo, ben tosto
837No’l si cacciasse in gola, e dentro al petto
Dèsse a la madre un’immortal ferita.
Però accompagnan la gran Madre armati,
840O perchè mostran, che la Dea ne avvisa
Che difendere ognor da noi si voglia
Con armi e con virtù la patria terra,
843E si procuri d’essere a’ parenti
Di presidio ad un tempo e di decoro.
Ma, ben che siano in bella, egregia guisa
846Tali cose disposte, assai pur sono
Da la vera ragion lungi respinte.