Pagina:La Natura.djvu/175

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libro terzo 175

Si travaglia anzi tutto, e a’ suoi disagi,
954Pe ’l contatto con lui, l’alma soggiace.
Ma sia pure, che a questa utile torni
Formarsi un corpo, allor che vi s’infonde,
957Per qual via far lo possa alcun non vede.
L’anime dunque fabbricar non ponno
Corpi e membra a sè stesse, e nè per questo
960In corpi bell’e fatti esse s’infondono:
Però che allor nè sottilmente uniti
Esser potríano, nè per tal contatto
963I sensi de la vita avrían comuni.
     Perchè infin de’ leoni il tristo seme
La fiera vïolenza ognor conserva,
966La volpe il dolo, il piè veloce il cervo,
E ogni altra qualità di simil fatta
Sin da la prima età nasce co ’l corpo,
969Se non per ciò, che il seme, onde si forma
L’indole certa, si tramanda e cresce
In un co ’l seme, onde si forma il corpo?
972Chè, se fosse immortale, e d’uno ad altro
Corpo usasse passar l’anima, al certo
Confusi gli animali avrían costumi:
975Il can d’Ircania fuggiría l’incontro
Del cornigero cervo; a l’appressarsi
D’una colomba lo sparvier tremante
978Fuggiría tosto per gli aerei campi;
Stupido l’uom saría, dotte le belve.