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56 la natura

870Perocchè nulla importería, che alcuni
Potessero partire, altri dividersi,
O vero agglomerarsi e mutar ordine:
873Chè, possedendo tutti ignea natura,
Qualunque cosa e in qualsivoglia modo
Che nascesse da lor, foco sarebbe.
876Il ver, penso, sia questo: havvi tai corpi
Di cui l’ordine, il sito, i movimenti,
Le figure, i conflitti alcune fiate
879Producon foco, e che, mutando l’ordine,
Mutan le cose, nè sembianza alcuna
Serban di foco, o d’altro mai che possa
882Mandare a’ sensi le sue parti, o vero
Toccar ne l’accostarsi il nostro tatto.
     Dir poi, che foco sian tutte le cose,
885E, tranne il foco, non esister nulla
Che fra le cose annoverar si possa,
Come questi pur fa, stolto a me sembra.
888Poichè da’ sensi egli combatte e inferma
Quei sensi stessi, da cui pendon tutte
Nostre credenze, e d’onde a lui fu nota
891Questa materia ch’egli fuoco appella:
Crede infatti, che il senso realmente
Conosca il foco, e a cose altre non crede,
894Che sono pur niente men chiare al senso.
Il che a un tempo a me sembra e falso e stolto:
Che dunque mai consulterem? qual cosa