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82 la natura

Anzi audaci tra regi e tra potenti
66S’aggirano, e fulgor d’oro non temono,
Nè chiaro lampo di purpurea veste,
Dubitar puoi, che la scïenza sola
69Abbia il poter di debellarli, quando
S’affanna ognor tra dense ombre la vita?
Poichè come i fanciulli in cieche tenebre
72Van trepidanti e di tutto paventano,
Così temiam noi spesso in piena luce
Di tali cose, che non son per nulla
75Più da temer di quelle ond’han fra l’ombre
Tema i fanciulli, e a cui dan corpo e vita.
Però a fugar da l’alma ombre e terrori
78Non de’ raggi del Sol, non de’ lucenti
Strali del dì, ma de l’aspetto invece
E de le leggi di Natura è d’uopo.
     81Or con qual moto i genitali corpi
De la materia tante varie cose
Possano generar, le generate
84Dissolvere, da qual forza costretti
Sieno a far tanto, quale a lor sia data
Mobilità d’andar pe ’l vacuo immenso
87Ti spiegherò: non obliar tu in tanto
Di porgere al mio dir le intente orecchie.
Chè unita al certo inseparabilmente
90La materia non è, quando le cose
Scemar vediamo, e per età lontana