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libro secondo 85

De la qual cosa, a ricordarne alcuna,
147Un’immagine sempre e un simulacro
Anzi agli occhi ne sta vivo e presente.
Se tu infatti contempli, allor che il sole
150Penetra in buia stanza e i raggi spande,
Molti vedrai pe ’l vano in varie guise
Mescolarsi pulviscoli irrequieti
153Dentr’esso il raggio luminoso, e come
In perpetua battaglia, in folla, a schiere,
Pugnar, scontrarsi, non aver mai posa,
156Scindersi, unirsi e rapidi agitarsi;
Tal che da questo argomentar tu puoi
Qual sia de’ semi l’agitar perenne,
159Per quanto di gran cose esempio e traccia
Possa darci del vero un picciol fatto.
Quindi pure convien che attentamente
162Tu volga più che mai l’animo a’ corpi,
Che ne’ raggi del sole erran confusi;
Perchè tal turba mostra, che pur sono
165Moti ne la materia occulti e ciechi:
Molti infatti da ciechi urti percossi
Ivi tu ne vedrai mutar la via,
168Tornar respinti a dietro, or quinci or quindi
Per ogni parte, ovunque; e tal errore
Provien, s’intende, da’ principj tutti:
171Perchè prima i principj de le cose
Si muovon da per sè; poi que’ che uniti