Pagina:La Riviera di San Giulio Orta e Gozzano.djvu/56

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Collatino, e dove consumò l’adultero disegno sulla pudica Lucrezia il sesto Tarquinio chiamato il superbo: un piccolo cassinale a Pettenasco è detto Blera e ci ricorda una città di tal nome nella Romagna, cui i soldati di Desiderio ultimo re dei Longobardi devastarono nel 772 sedendo Adriano I Papa; e per tacere di molli altri il torrente Arno che passa vicino a Gallarate (Gallorum area), ci ricorda col suo nome gli antichi abitanti Etruschi.


CAPITOLO III.


Della Riviera nei tempi della romana dominazione.


I. Poco o nulla è quello che sappiamo dell’Insubria durante la romana repubblica: nulla affatto poi è quello che appaia dagli storici sulla nostra Riviera dagli antichi tempi fin dopo tre secoli dell’era volgare. Non è dunque altrimenti che per congietture, che si possa da noi (come da altri si fece prima di noi) discorrere delle vicende di questo spazio di tempo, delle quali sia stata a parte la Riviera.

II. Poichè nel paese degli Insubri si posero i Galli conquistatori non tardarono guari ad avvedersi, che la prepotenza del popolo romano animate più dal sentimento della propria indipendenza, che dall’ardore della gloria militare, tendeva alla distruzione di ogni straniera signoria. Conobbero perciò, che nella difesa del loro territorio stava la conservazione del conquistato dominio, e videro la necessità di stringersi in lega cogli Insubri e coi Liguri per tentare la sorte delle armi contra il nemico comune. L’accordo volontario di questi popoli per la difesa scambievole del loro territorio, ed anche per amore di conquista, formò una società di guerra, nella quale ciascuno era ammesso libera mente a parte dei vantaggi della vittoria, riunendosi sotto il formidabile stendardo di un esercito confederato. Collegatisi pertanto i due popoli più potenti Galli-Insubri, e Boi, chiamarono in loro aiuto i Gessati, gente la più indomita fra i Galli transalpini, i quali traeano il loro nome dal costume di andare prezzolati in