Pagina:La Riviera di San Giulio Orta e Gozzano.djvu/58

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avesse mostrata necessaria la moltitudine della gente armata, parte messa a custodia dei confini, e parte entrata sul teatro della guerra. In seguito le altre città, anzi tutta quanta la nazione insubre, riconobbero la signoria di Roma, e furono in denaro taglieggiate, e falcidiate di poderi, consueta sorte dei vinti. Per siffatta guisa dopo 400 anni di assoluto dominio dovettero i Galli rinunziare alla loro barbara indipendenza, e subire la legge del vincitore (An. di Roma 530; avanti Cristo 220).

IV. Non v’ha dubbio, io penso, che fra i popoli collegati dell’Insubria, ai quali L. Floro lib. 2. cap. 4 aggiunse anche gli abitatori delle alpi, fossero compresi quelli della nostra Riviera o venuti di proposito in patto federativo contro la romana potenza, o tratti alla guerra dalla superiorità della moltitudine predominante. Che che però sia, in questi tempi la Riviera dovette fare parte anch’essa di una provincia romana, cui la prudenza del Senato assegnava con militare comando ai pretori e poscia ai proconsoli o governatori annuali; non parendomi fondato quanto scrisse il Carli, che l’Insubria fosse divenuta provincia romana, dopo la seconda guerra punica verso l’anno di Roma 563, e quello chs disse il Maffei, che ciò succedesse dopo la sconfitta de’ Cimbri nell’anno di Roma 651. Con fondamento inoltre asserire possiamo, che la Riviera non si comprendesse neppure nella generale debellazione dei Leponzii alpini, la quale giusta il Gordono citato dal nostro Cotta lib. II Corografi. sarebbe avvenuta negli anni del mondo 3989, o meglio nel tempo in cui Druso, imperando Ottaviano Augusto, vinse i popoli della Rezia, i Catti ed i Sicambri tra gli anni di Roma 737 e 742; ma con Tristano Calco può credersi che circa i tempi della soggiogazione dei Milanesi fatta dall’armi di Marcello, cioè 200 e più anni prima dei Leponzii alpini, e 220 prima della venuta di Cristo, già si pregiasse la Riviera di essere suddita di Roma. In vero Bernardo Sacco nell’istoria di Pavia lib. 3 cap. 4, dopo una lunga disputazione conchiude, che prima della venuta di Annibale, cioè 553 anni dalla fondazione di Roma, i Novaresi erano già amici e municipi coll’eterna città; conciossiachè per tale cagione fosse dato il guasto al loro distretto dalle genti di Annibale, le quali se accarezzavano gli amici, non credevano di dover lasciare cosa intiera a chi di loro nemico fosse.