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AI TEMPI EROICI DI PERSIA 7

figlie e nel ritornare con le novelle spose essi trovarono sulla via un orribile serpente. Il primo dei garzoni fuggì, il secondo apprestò l’arco, ma non trasse, e il terzo s’avanzò imperterrito e coraggioso e il serpe disparve. Quel serpe era il padre stesso dei giovinetti, così trasformato per forza d’incanti. Il nobile signore, ripresa la sua forma primitiva, accoglieva allora i figli suoi nella reggia e imponeva loro tre nomi: Salm, Tûr ed Erag’, per denotare la viltà del primo, l’inconsideratezza del secondo e l’egregio valore del terzo. Ciò fatto, egli divise fra loro il regno che allora comprendeva tutta quanta la terra.

Ma quando il fanciullo non aveva più bisogno delle cure della nutrice, si pensava alla sua educazione, e si cercava perciò di mandarlo al castello di qualche gran principe o eroe, chiaro per guerresche imprese, acciocchè egli vi ricevesse educazione conveniente al suo grado e alla sua nascita. Così anche praticavasi da noi nel Medio Evo, allorquando il giovinetto era mandato come paggio al castello di un possente barone che gl’insegnava con l’esempio ad essere valoroso e grande, mentre le dame gentili lo venivano istruendo negli atti cortesi e nelle cose di religione. Ma, in Persia, all’età degli eroi, era soltanto un vecchio e nobile guerriero quegli che riceveva nel suo letto ospitale il giovinetto egli veniva poi apprendendo ogni bella cosa a sapersi. Il vecchio Rustem, quando ricevette nel suo castello del Nimruz il giovane Siyàvish figlio del re Kàvus, gl’insegnò a vestir corazza e a cinger spada, a trattar la clava ed a scagliar il laccio, a guidar carri e a domar focosi destrieri, a tender l’arco e ad avventar frecce pennute, a sedere a banchetto e a dare udienza sedendo in trono; gl’insegnò il come e il perchè, dice il poeta, delle cose di quaggiù e gli mostrò in qual maniera devesi adorare Iddio. Lo stesso Rustem fu educato dal padre suo Zàl in un giardino, e le lezioni erano accompagnate da copiose libazioni di vino al modo stesso degli eroi di Omero. Accadeva talvolta che qualche figlio di re, per tristo voler di qualcuno, era mandato in luoghi lontani e alpestri, fra pastori e montanari, perchè ignorasse l’alta sua nascita e ricevesse una vile educazione. Ma la nobile natura si rivelava ben tosto in lui, e re Khusrev quand’era educato fra i pastori del monte Kalv, si fabbricava una spada di legno e un arco e frecce e assumeva costume di comando, mentre i suoi compagni e i più vecchi pastori stavano ad osservarlo meravigliati e senza intendere ciò che egli si facesse.

Finita l’educazione, il giovinetto, fatto ormai perfetto nei modi gentili, era condotto e presentato alla corte, laddove il re dei re