Pagina:La basilica di san giulio orta.djvu/12

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che radicali e ad assaggi approfonditi, che dovettero essere da me limitati a quelle parti dove risultarono possibili senza danneggiare gli stucchi e le decorazioni. Perciò il mio lavoro dovette in molti casi procedere per induzioni, che spero siano per ricevere piena conferma quando le circostanze permetteranno di eseguire più profonde ricerche.

I disegni annessi a questo studio, che furono diligentemente rilevati sul luogo, e le fotografie che li accompagnano, tutti da me eseguiti, mi dispensano da una minuta descrizione dell’edificio, che del resto si può leggere in qualcune delle opere citate e specialmente in quella del Rusconi. Mi limiterò a rilevarne le caratteristiche più spiccate, ed a trarne le conseguenze che mi parranno più ovvie.


Pianta. - La pianta della Basilica (Fig. 2) presenta, sfrondandola dalle aggiunte e modificazioni, tre absidi, una nave traversa, una navata principale e due minori che terminano in una fronte rivolta a ponente e fiancheggiata da due campanili in cui si trovano le scale che dànno accesso ai matronei. Il presbiterio, rialzato di pochi gradini e coperto da una cupola ottagonale su impeducci, ha vicino l’ambone portato da quattro colonne. Presso l’abside minore sinistro (in cornu evangelii) sta la torre campanaria separata dalla chiesa. L’accesso principale è dato da una porta aperta nel fronte occidentale conservata nella sua forma primitiva, e quelli laterali da due porte modificate. Le finestre delle navate sono a doppio squarcio, e quelle delle navate minori piccolissime. Le finestre dell’abside maggiore sono invece senza squarci ed abbastanza grandi.


Absidi. - L’attento esame di questa pianta induce subito a rilevare la sproporzione (di circa 10 a 4) esistente fra la grandezza dell’abside maggiore e quelle delle absidi minori, sproporzione che è la più grande