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la capanna dello zio tom


diritte allo scopo. In tutte le sue abitudini ella è una personificazione dell’ordine, dell’accuratezza, del metodo; è puntuale come un orologio, inesorabile come una locomotiva: ogni indole contraria alla sua la muove a sdegno e a profondo disprezzo. Il massimo dei peccati, il sommo dei mali è a suo giudizio la leggerezza, parola per lei gravissima, e d’uso frequente. La dimostrazione di un supremo disprezzo è riposta da lei nel pronunciare energicamente la voce «disordine.» Ella sdegna tutti coloro che non muovono diritti ad uno scopo determinato e prefisso. Tutti coloro che o nulla fanno, o non conoscono distintamente ciò che vogliono farsi, o non tengono la via più diritta a giungere al loro disegno, erano per lei oggetto di disprezzo; disprezzo il quale, anzichè con le parole, solea dimostrarsi dal volto e dal suo contegno, come s’ella sdegnasse di profferir parola.

Quanto s’appartiene alla cultura della mente, ella ha uno spirito attivo, chiaro, vigoroso; conosce assai bene la storia e gli antichi classici inglesi; pensa fortemente, ma il suo pensiero è ristretto entro a certi angusti confini. I suoi dogmi teologici sono tutti numerati distintamente, contrassegnati, disposti in ordine, come i fardellini nella sua valigia. Ella ne avea un numero prefisso che non dovea mai essere accresciuto. Si dica lo stesso delle sue idee rispetto alla più parte delle materie che s’attengono alla vita pratica, come, a cagione d’esempio, rispetto all’economia domestica in tutti i suoi rami, o alle varie attinenze politiche del suo villaggio nativo. La base poi di tutto il sentimento più profondo e più vasto d’ogni altro, è quello del dovere, sentimento che domina e assorbe ogni di lei facoltà, come suol avvenire nelle donne della Nuova-Inghilterra. Questo è, per così dire, lo strato di granito che scende più profondo, e sorge altresì alla cima delle più alte montagne.

Miss Ofelia è schiava cieca del dovere. Tostochè fosse certa che la via del dovere, siccome era usa a dire, volgeva piuttosto a questa parte che a quella, nè l’acqua, nè il fuoco avrebbero potuto più smuoverla. Ella sarebbe andata a gittarsi in un pozzo, si sarebbe avanzata incontro alla bocca di un cannone pronto ad avventare la morte, tanto solo che avesse avuto certezza che là metteva la via del dovere. Ella s’era formata del dovere un ideale così alto, così sterminato, così minuto, così poco condiscendente alla fragilità umana, ch’ella non lo raggiungeva giammai, tuttochè vi si adoperasse con tutto l’ardore. Epperò ella era travagliata costantemente dal sentimento della sua debolezza, e la sua religione avea un non so che di severo e di malinconico.

Ma come mai potrà miss Ofelia durarla a lungo con Agostino Saint-Clare, gaio, leggero, scettico, non metodico, non positivo, che si farà gioco liberamente di molte abitudini ed opinioni che a lei sono sì care?