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la capanna dello zio tom


— «O Dio! vorrei esser morta!»

— «E perchè vorreste esser morta?» chiese miss Ofelia.

— «Sarei fuori di tanto affanno» rispose Prue, non levando gli sguardi da terra.

— «Perchè v’ubbriacate voi sempre?» disse Giovanna, giovine e bella cameriera quarterona, facendo risuonare i suoi orecchini di corallo.

Prue la guardò in cagnesco, e rispose:

— «Ci verrete anche voi un dì o l’altro, e ne avrò piacere. Allora anche voi cercherete nel bere un mezzo di obliare la vostra sciagura.»

— «Orsù, Prue, occupatevi de’ vostri pani: la signora è qui pronta a pagarveli.»

Miss Ofelia ne tolse una dozzina.

— «In quella vecchia brocca screpolata ci hanno ad essere alcuni boni — disse Dina, — là in alto, su quello scaffale: fa di arrampicarviti, Giacomo, e porgimela.»

— «A che servono cotesti: boni?» chiese miss Ofelia.

— «Ci sono dati invece di danari dal padrone di Prue, e noi li mutiamo col pane.»

— «E allorchè io ritorno a casa, egli numera i boni e il danaro per vedere se il conto è in regola: ove non sia, mi carica di bastonate.»

— «Ve lo meritate — disse Giovanna — perchè rubate una parte del danaro per ubbriacarvi. Sì, miss, ella ha questo bel vezzo.»

— «E l’avrò sempre. Non è possibile ch’io viva in altra guisa: bevendo, io dimentico la mia infelicità.»

— «Oibò — disse miss Ofelia; — rubate al vostro padrone per abbrutirvi? Fate assai male.»

— «È vero, miss; ma pure io farò sempre lo stesso. Vorrei esser morta, e fuori così di tanta miseria: oh! sì, lo vorrei!»

La vecchia si rizzò in piedi con mal garbo, si recò nuovamente in capo la cesta, e prima di uscire guardò la quarterona, che agitava tuttavia i suoi orecchini.

— «Vi par di essere bella assai con coteste vostre frascherie: voi scuotete il capo, e avete tutti in dispregio: che monta? forse sarete un dì povera e brutta, e maltrattata come son io: e allora vi ubbriacherete anche voi.»

E la vecchia Prue uscì, facendo un ghigno diabolico.

— «Che laida bestia! — disse Adolfo, il quale facea scaldar l’acqua per Saint-Clare, che si dovea radere la barba; — s’io fossi il padrone di Prue, la bastonerei anche peggio.»

— «Non sarebbe possibile — soggiunse Dina; — ha le spalle tutte piene di scorticature per modo, che non può soffrire nemmeno la camicia.»