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la capanna dello zio tom


     — «Dio buono! non conviene che si odano dalle dolci e delicate giovanette, come voi, questi atroci racconti; c’è da morirne.»

Evangelina diè in un profondo sospiro, e s’avviò su per la scala con lento e malinconico passo.

Miss Ofelia chiese ansiosamente de’ casi di Prue. Dina ne disse quanto seppe usando d’una garrulità estrema: e Tom aggiunse quanto di più ne aveva inteso egli stesso.

— «Un fatto abbominevole! estremamente orribile!» esclamò miss Ofelia entrando nella stanza ove Saint-Clare stava leggendo il giornale.

— «Di grazia, di che iniquità si tratta?»

— «Oh! hanno bastonata la Prue sì spietatamente che ne è morta!» rispose miss Ofelia; e raccontò per disteso tutto l’accaduto, amplificandone le circostanze che facean più ribrezzo.

— «Me l’aspettava già da qualche tempo che finirebbe così» disse Saint-Clare ripigliando il giornale.

— «Ve l’aspettavate! e non avete fatto nulla per impedire tanta iniquità? Non v’è qui magistrato alcuno, non v’hanno autorità che possano prevenire delitti così detestabili?»

— «Si crede comunemente che l’interesse della proprietà basti a prevenirli. Se v’ha alcuno che voglia ruinare ciò ch’ei possiede, non so che mezzo possa trovarsi per vietarglielo. La povera vecchia avea, per quanto si dice, il vizio di ubbriacarsi e rubare: ella non ecciterà quindi gran compassione.»

— «Ma queste cose sono orribili, sono mostruose, Agostino! esse trarranno certamente sul capo di voi tutti la vendetta del cielo.»

— «Mia cara cugina, nè io ho commesso il delitto, nè ho potuto impedirlo. Se v’hanno uomini brutali che s’abbandonano a’ loro istinti feroci, che c’entro io? Essi hanno un’autorità assoluta; sono despoti che non hanno a rispondere delle loro azioni ad alcuno. Come interporsi, quando non v’è legge positiva che vi sostenga? Non possiamo fare nulla di meglio, che chiuder gli occhi e le orecchie, e risparmiarci le brighe che riuscirebbero a vuoto.»

— «Ma potete voi chiuder gli occhi e le orecchie?»

— «Cara mia, che potete mai aspettarvi da noi? Una classe avvilita, non educata, indolente, irritante giace in piena balia dei bianchi che sono più assai numerosi, che non hanno alcun freno, nè alcuna autorità che loro sovrasti, che non sono nemmeno abbastanza avveduti intorno a’ proprii interessi. In cosiffatte condizioni sociali che resta ad un uomo d’onore se non chiuder gli occhi e indurare il suo cuore? Certo io non posso comperare tutti gl’infelici ch’io veggo: non posso farmi cavaliere errante e imprendere a raddrizzare ogni torto. Il più ch’io possa fare egli è il tenermi in disparte.»