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la capanna dello zio tom


vedendo che il nuovo venuto dispiaceva ogni dì più al padrone. Perciò Quimbo fu ben lieto di eseguire subito il comando ricevuto.

Tom, nel ricevere il messaggio, presentì di che si trattava, perchè egli conoscea per intero il disegno di evasione combinato dalle due donne, e il luogo ove teneansi appiattate. Conoscea l’indole feroce dell’uomo con cui avea a fare, e il potere assoluto di lui. Ma si sentiva abbastanza forte in Dio per affrontare qualsiasi supplizio, anzichè tradire quelle infelici.

Depose il suo canestro nella fila degli altri, e levando gli occhi al cielo, esclamò: «raccomando nelle tue mani l’anima mia! Tu mi hai redento, o Signore, Dio vero!» e si rimise tranquillamente a discrezione di Quimbo, che lo afferrò brutalmente.

— «Ah! ah! — disse il gigante, strascinandolo fuori; — adesso ti ho preso; il padrone deve saldare il tuo conto, ed è debitore verso di te; non puoi svignartela. Vedrai ciò che importa aiutar le negre a fuggire. Avrai ciò che meriti!»

Nessuna di queste atroci parole giunse all’orecchio di Tom, perchè una voce ben più alta gli diceva: «Non temere; non potranno uccidere che il tuo corpo.» I nervi e le ossa di quel povero corpo vibrarono a queste parole, quasi il dito di Dio le avesse toccate; ed egli si sentì munito di forza sovrumana. Mentre camminava, gli alberi, i cespugli, le capanne degli schiavi, tutte quelle scene di miseria parve fuggissero da lui, come lo spettacolo del passaggio dell’ombra del viaggiatore trasportato su carro velocissimo. L’anima sua esultò — travedea la patria; l’ora della sua liberazione gli sembrava imminente.

— «Ebbene, Tom — disse Legrée, avanzandosi verso di lui ed afferrandolo aspramente per il colletto dell’abito, mentre digrignava i denti nel parossismo d’una rabbia covata a lungo. — Non sai che ho determinato di ucciderti?»

— «Non me ne maraviglio, padrone» disse Tom tranquillamente.

— «Ho risoluto — disse Legrée con cupa e tremenda calma; — ho risoluto, e nessuno potrà rimuovermi dal mio proposito, a meno che, o Tom, tu mi dica quanto sai circa quelle due donne.»

Tom non rispose.

— «Non mi odi? — urlò Legrée, battendolo, con un sordo ruggito simile a quello del leone irritato. — Parla!»

— «Non ho nulla a dirvi, padrone» rispose Tom con contegno umile, ma fermo e deliberato.

— «Osi dunque darmi ad intendere, vecchio cristiano negro, che non sai nulla?» disse Legrée.

Tom rimase silenzioso.