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la capanna dello zio tom


le dita, sul pavimento; lacrime, quali potreste versar voi, o signore, se aveste a spargerle sulla bara del vostro primogenito! lagrime, quali potreste versar voi, o signora, se vi toccasse udire i gemiti del vostro bambino agonizzante; perchè, o signore, egli è un uomo, e voi non siete che un uomo; e perchè voi, o signora, tutto che vestita di seta e adorna di gemme, non siete che una donna; e perchè, insomma, nelle prove più ardue della vita, nei dolori più formidabili, sentiam tutti allo stesso modo!

— «Non più tardi di ier sera — cominciò Elisa, ritta sulla soglia della capanna — vidi mio marito; era ben lungi dal prevedere ciò che stava per accadermi. Lo hanno messo a partito disperato, e perciò mi disse che avea intenzione di fuggire. Procurate, se potete, fargli giungere una parola da parte mia. Fategli sapere perchè me ne vado e dove me ne vado; ditegli che spero di ricondurmi al Canadà. Ditegli l’amor mio, ditegli che se non ci dovessimo mai più rivedere — volse altrove la faccia e le spalle per un momento e poi riprese con voce soffocata — ditegli che gli raccomando di esser buono, come è stato finora, acciò possiamo ritrovarci nel regno de’ cieli.»

— «Chiamate Bruno, — soggiunse ella; chiudetelo in casa; povera bestia! non deve seguirmi.»

Poche ed ultime parole e lacrime, poche e schiette benedizioni di addio; ed Elisa si allontanò quietamente stringendosi fra le braccia il fanciullo maravigliato e impaurito.


CAPO VI.


Scoperta.


I coniugi Shelby, dopo il discorso protratto a notte molto innoltrata, non riuscirono facilmente a prender sonno, e perciò, al domattina, si risvegliarono più tardi del solito.

— «Mi fa stupire che Elisa non comparisca» disse la signora Shelby, dopo aver suonato più volte il campanello per chiamarla.

Il signor Shelby stava ritto innanzi ad uno specchio affilando un rasoio, quando si aprì la porta e si fece innanzi un giovanetto meticcio che portava acqua per lavarsi.

— «Andrea — disse la padrona — va a bussare alla camera di Elisa e dille che l’ho già chiamata tre volte. Povera creatura!» riprese fra se stessa con un sospiro.