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la capanna dello zio tom


stri affetti facciano volo al nostro giudizio. Dobbiamo ricordarci che qui non si tratta di un sentimento personale, ma sì bene dei più grandi interessi pubblici; la agitazione del paese va crescendo a segno che dobbiamo lasciare in disparte ogni nostro privato sentimento.»

— «Per me, Giovanni, non mi curo di politica, ma leggo la mia Bibbia; e qui vedo che debbo dar da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, consolare li afflitti; ed io intendo di attenermi alla Bibbia.»

— «Ma nei casi in cui l’agir per tal modo importa un gran danno pubbiico....»

— «L’ubbidire a Dio non può recar mai danno pubblico; ne sono sicura; riesce sempre a bene far ciò che egli comanda

— «Ma ascolta, Maria; e verrò a dimostrarti con argomento palpabile...»

— «Non è vero, Giovanni; potresti parlare tutta la notte senza però riuscire a convincermi. Ti domanderò, o Giovanni, se cacceresti dalla tua porta una povera creatura che morisse di fame, non per altro che per esser dessa uno schiavo fuggitivo; lo faresti?»

Ora, per dire il vero, il nostro senatore avea la disgrazia d’esser uomo sommamente caritatevole, affabile, uomo che non avea mai saputo accommiatare alcuno che abbisognasse di lui; e ciò che era ancor peggio in questo caso speciale si è, che sua moglie lo conosceva, e per conseguenza, prendea d’assalto il punto più vulnerabile. Quindi egli ricorse al solito espediente di guadagnar tempo e provvedere; tossì più volte, si trasse di tasca il fazzoletto e cominciò a pulire i suoi occhiali. La signora Bird, vedendo che il territorio nemico era scoperto, non ebbe scrupolo di proseguire la vittoria.

— «Vorrei vederti agire in tal modo, Giovanni! Vorrei vederti davvero! cacciare dalla tua soglia una povera donna, mentre, per esempio, nevicasse a dirotta, o farla arrestare e gettare in carcere! Oh sarebbe una azione gloriosa!»

— «Sarebbe pur troppo un dovere ben doloroso!» cominciò il signor Bird con voce sommessa.

— «Dovere, Giovanni; e puoi usare una tal parola? Sai che questo non è un dovere, ne può esser tale. Se i padroni pretendono che i loro schiavi non fuggano, li trattino bene — questa è la mia dottrina. Se io avessi negri (spero che non ne avrò mai), scommetto che non verrebbe loro il grillo di fuggir nè da me, nè da te, Giovanni; ti assicuro che quando sono trattati bene, non pensano per nulla a fuggire; e se fuggono vuol dire che hanno patito già troppa fame, troppo freddo, troppi spasimi, infelici creature! perchè altri abbia a rivolgersi contro di loro; legge o non legge, io nol farò mai, coll’aiuto di Dio!»