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barazzati di loro stessi, e più di tutto dal cavallo; disposti sempre alla ritirata, non pensano che ad uscirne fuori; sono appena in grado di pararsi qualche colpo, e non aspettano che il momento di svignarsela per isfuggire a tutti i rischi, esagerati dalla loro timidezza.

Da ciò ne viene l’importanza della scelta degli uomini da ammettersi in cavalleria; l’influenza della loro disposizione nelle righe sull’esito d’un affronto; la necessità negli uffiziali di conoscere a fondo i soldati, e sopratutto che il comando dell’arma sia affidato ad uomini capacissimi, perchè le più leggiere circostanze possono decidere del successo o della perdita.

L’acceleramento progressivo delle andature è pure importantissimo; mette i cavalli a poco a poco in lena, e rende la marcia più corretta; ma nondimeno potrebbero darsi circostanze, in cui, da piè fermo, si dovesse partire a galoppo allungato, perchè la forza dell’urto è sempre proporzionata al grado di velocità con cui la truppa è stata messa in moto, e questa velocità dev’essere calcolata sulla distanza da percorrere per arrivare allo scopo col massimo della potenza. Così p. e.: ad un 600 metri, dovrebbero farsene 400 di trotto, 150 di galoppo allungato e 40 o 50 soltanto a tutta corsa, per mantenere più che si può l’ordine e l’assieme nelle righe.

Si calcola a 2000 kil. circa la quantità di moto d’un cavallo lanciato a tutta corsa; quindi il peso della prima riga di uno squadrone, aumentato della sua velocità, che potrebbe essere anche accresciuta coll’alleggerire il peso del carico e della bardatura1, completa una massa che può e deve tutto rovesciare.


  1. L’effetto precipuo d’un peso si misura da ciò che in matematica si chiama forza viva, espressa da MV², ove M indica il peso e V la velocità; cioè che quest’effetto è proporzionale al peso ed al quadrato di velocità. Così se si raddoppia il peso senza cambiare la velocità, se ne duplica l’effetto. Se si raddoppia la velocità senza cambiare il peso, cotest’effetto si quadruplica. Se poi si cambiano ambedue, riducendo il peso della metà e raddoppiando la velocità, se ne sarà anche raddoppiato l’effetto. — Da ciò si deduce il vantaggio che può ricavarsi da un aumento di velocità.