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loro istruzione, lasciarono l’uso primitivo di combattere a piedi. Da questo riassunto storico sulle diverse fasi subite dalle costituzioni della cavalleria, si vede come la sua tattica ha sempre progredito assottigliando la formazione delle truppe, e che le 32 righe dell’ordine di battaglia presso gli antichi furono successivamente ridotte ad 8, 6, 4, 3 ed infine a 2.

A misura che si perfezionavano le armi ed il fuoco della fanteria, aumentava la leggerezza e mobilità della cavalleria; ed ora che questa perfezione è salita al più alto grado, è naturale che anche la cavalleria debba raggiungere la maggior mobilità, leggerezza e velocità ne’ suoi movimenti, e che riceva quindi nuovi ordini e nuova tattica.

Il compito della nostr’arma è oramai ridotto a non mostrarsi sui campi di battaglia che per dar dentro colla maggior violenza — colla violenza e l’impeto di un oragano1.

La carica sarà dunque come fu sempre, dai tempi d’Omero in poi, la sua ultima ratio; e poichè nella carica la sola prima riga è quella che opera colla potenza morale e materiale dell’urto senza che dalla seconda possa ricevere impulso l’aumento di celerità come potrebbe essere per la fanteria2, a che pro mantenerla, a che non abolire la seconda riga?


    nemico ad un passaggio, e perciò forniti di zappa e pala......» Montecuccoli, Aforismi dell’arte bellica. Capit. 2°. tit. 1°, pag. 93.
         Di questa milizia qual’era a’ tempi del suddetto autore, resta appena il nome: fu anticamente istituzione italiana che passò in Francia a’ tempi dello Strozzi. — Vedi Brantone, Vie des illustres étrangers, parte 2ª, nella vita del Maresciallo Strozzi.

  1. Chiama la Bibbia con bella e poetica metafora — procella equestris — una carica di cavalleria.
  2. Bismark. — Tactique de la cavalerie. È vero che aggiunge poco dopo: «L’esperienza di tutti i secoli vuole che la cavalleria di tutti gli eserciti europei (eccettuata quella dei Turchi) sia formata su due righe.» — Mi permetto però osservare che Bismark scrisse la sua opera poco dopo il 1815; cioè quando non v’era ancora idea che la tattica sarebbe entrata nel suo ottavo periodo, per l’influenza delle ferrovie, delle telegrafie, delle armi rigate di precisione, e del fuoco fitto delle armi ad ago.