Pagina:La cavalleria italiana e le sue riforme.djvu/53

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difficile in tempo di pace, riesce impossibile in guerra, ove tutto richiederebbe brevità, facilità e prontezza; ed è per questo che nei momenti del maggior bisogno convien lasciare al deposito un personale numeroso in pregiudizio della forza attiva. — La carica di direttore dei conti si rende ognor più difficile, ed oramai ciò che vi si richiede è tale, che appena nel ministero delle finanze si trova di che rimpiazzarli; ed in compenso gli si circoscrive l’avanzamento, e gli si rende per così dire impossibile nell’arma loro. — La tenuta dei registri e dell’amministrazione di squadrone richiede da sè sola un’abitudine, che difficilmente si trova negl’individui chiamati a divenir forieri; ed è tanto raro trovarne capaci, che molte volte si è obbligati lasciare a quel posto chi non ne sarebbe degno, soltanto perchè conosce bene il giro tortuoso dell’amministrazione.

Tuttogiorno si grida contro coteste forme complicate che sempre si moltiplicano; ma le osservazioni più giuste, le vedute più savie, e persino le commissioni a ciò nominate, riuscirono sinquì senza effetto.

La manìa delle scritture e delle cartaccie inutili intanto è tale, che anche le pareti degli uffici ne sono invase; e i numerosi cartoni ivi affissi come tabelle votive..... attestano fin dove si è abbarbicata la burocrazia!

Istruzione pratica, disciplina, tenuta; tutto v’è continuamente sagrificato. — Volete far montare a cavallo o assistere ad altre istruzioni un forier maggiore, un foriere o un caporal foriere?... Il trimestre da chiudere! — Le competenze da copiare! — I libretti da regolare! — Ecco le scappatoie che hanno sempre opportune; e per giunta il direttore dei conti e l’ufficiale di massa chieggono anch’essi di tanto in tanto al Relatore 10 o 15 giorni d’esenzione pei loro scriba.

Per poco che non vi si badi, non v’è foriere o caporal foriere, che non voglia avere il suo frustrapenne a segretario; e a stento riuscite far montare a cavallo tutta cotesta computisteria, che riconoscete da lungi, dalla tenuta negletta, dal cavalcare incerto e dall’ignoranza negli esercizi.