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Il torto principale del regolamento intorno alle evoluzioni si è d’averle volute assimilar troppo alla fanteria, senza badare che tra le due armi non vi può essere unità tattica; imperocchè, fatta anche astrazione alla maggior lunghezza del cavallo, che stretto nelle righe gl’impedisce di girar su sè stesso come l’uomo a piedi, e alla diversità dei mezzi di direzione mediante gli aiuti; quella possiede la duplice azione d’offesa e difesa, protetta e sostenuta da’ suoi fuochi, mentre la cavalleria, non essendo propria che alla sola azione dell’urto, è naturale che abbia evoluzioni infinitamente più semplici e ristrette.

Diceva Seidlitz1 che un reggimento il quale sapeva rompere e formare i plotoni e gli squadroni, spiegarsi, marciare di fronte, dare una carica ed eseguire una ritirata, sapeva tutto.

Le evoluzioni adunque debbono esser semplici, e basate unicamente su quanto si pratica in guerra, essendo dannoso insegnar principii diversi da quelli, che la natura stessa delle cose richiede in azione. — I redattori d’una teoria dovrebbero sempre aver presente quanto c’insegna Montecuccoli: — «Fuggansi negli esercizi le superfluità, affinchè le cose necessarie meglio s’imparino. Non fa mestiere che il soldato sappia tutta la tattica d’Eliano,.... nè tutte le figure del battagliare dei Greci in rombi, conii e somiglianti. Bastano a sapersi le forme che vengono a destro e sono in uso, quanto più brevi tanto più facili a praticarsi e migliori2.


  1. Seidlitz generale di Federico, fu il rigeneratore della cavalleria moderna; il creatore d’una nuova tattica. Diede alle evoluzioni la regolarità, l’assieme, la rapidità e la sicurezza. Federico riconobbe i talenti del grand’uomo nei gradi subalterni, e lo avanzò rapidamente. A 30 anni era già capo della cavalleria prussiana, che sotto di lui salì all’apice della sua gloria. Su 22 battaglie date dal Re di Prussia e da’ suoi Luogotenerti, 15 furono guadagnate dalla cavalleria. Alla sua morte Federico ordinò il corruccio a tutti gli uffiziali dell’arma, e gli fece innalzare un monumento a Berlino. (Vedi Biografia universale).
  2. Aforismi dell’arte bellica, Lib. III, Capo V, pag. 442.