Pagina:La coltivazione degli olivi.djvu/64

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libro terzo 53

E gentilezza Ti seguiano ancelle;
Quivi sull’orme tue preste venirne
Vid’io le virtù belle e pellegrine,
Divin corteggio, che d’Ausonia ai lidi
50Paghe del nuovo ciel seguianti al Trono.
Tu di queste corona a Te leggiadra
Far volesti fra noi, simile a quella
Che del notturno ciel siede al governo
Quando fendendo l’aer rapida scende
55A visitar Latmo diletta, o i gioghi
Del Tebano Aracinto, a lei d’intorno
Stan le seguaci Oreadi, e le belle
Cacciataci de’ boschi, e gli archi suonano
E le faretre, cui la Dea prevale
60Alto fra quelle in licie armi distinta.
Tal ne apparivi tu leggiadramente
Ornata a rallegrar queste contrade
Di tua nobile vista, e tal ciascuno
Ognor ti pinge in suo pensier, che indarno
65Fortunata cittade a noi t’invola,
E più veracemente infra noi vivi.
Me Tu dunque di pace odi cantore
E il tuo santo favor lieto mi scorga,
E mi conforti al riposato albergo
70Delle vergini muse, ove la fronde
Di che tu speri a’ tuoi figli corona