Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/153

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Chartum sotto buona scorta, ma io dubito che vi sia giunta. Temo che Notis siasi slanciato sulle sue traccie e che l’abbia presa dopo di aver macellato gli egiziani che l’accompagnavano.

— Chi è questo Notis?

— Un greco che amava alla follìa Fathma e la sorella che amava invece alla follìa il mio padrone.

— Sicchè questo Notis e il tuo padrone erano rivali.

— Sicuro, e rivali accaniti.

— E la sorella del greco dove trovasi?

— Segue l’armata di Dhafar pascià, rispose Omar colla speranza che Abd-el-Kerim dimentichi Fathma e finisca coll’amare lei.

— E il tuo padrone invece?...

— La esecra, la odia, la disprezza. Non respira che per la sua Fathma.

— E tu adunque, Omar, vuoi trovare questa donna?

— Sì, bisogna che la trovi. Quando disertai giurai ad Abd-el-Kerim di ricondurla a Chartum sana e salva, corrompendo la scorta.

— Io sono sorpreso come non abbia disertato anche il tuo padrone.

— È custodito più rigorosamente di un prigioniero di guerra. Sei volte cercò di darsi alla fuga non fosse altro per non vedersi più innanzi la sorella del greco, ma fu sempre ripreso. La maledetta donna veglia dì e notte attentamente.

— Se questa donna è così terribile doveva torcerle il collo.

— Se fosse stato libero forse l’avrebbe uccisa, tanto egli la odia.

Omar si tacque e si mise a guardare le ubertose rive del Bahr-el-Abiad coperte di magnifiche camerope a ventaglio (camerope umilis) coronate alla sommità da magnifici ciuffi di trenta o quaranta foglie nel mezzo delle quali apparivano bellissimi fiori disposti a pennacchio e da foreste di sannut e di bauinie, popolate da moltitudini di scimmie-leoni e di scimmie rubra che facevano un baccano del diavolo.