Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/385

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giarre piene di merissah, o di canestri impilati sulle loro teste mantenuti in equilibrio con quello strano talento di equilibrista che posseggono le donne africane; attruppamenti di beduini, di mercanti, di ricchi contadini montati su asinelli o su buoi e accompagnati da piccoli negri affatto nudi, che servono a loro di paggi, facendosi largo fra la folla a colpi di bastone somministrati senza riguardi di sorta.

Dalle porte della città entravano carovane di cammelli carichi di durah, di gomma, di datteri, di avorio, che si recavano nella piazza del mercato dove i venditori avevano di già rizzato le loro baracche, dove le almee davano i loro spettacoli, dove gli incantatori di serpenti e gl’indovini chiamavano i curiosi suonando certi pifferi dal suono acuto e di una forma tutta affatto speciale. E dietro a loro si affollavano cacciatori di elefanti, feroce gente ai servigi di questo o di quel mercante, che approfittano delle loro scorrerie per rubare fanciulli e donne, per saccheggiare, per abbruciare, scannando chi a loro si oppone; poi giallàba conducenti lunghe file di asini carichi di viveri, e infine bande di schiavi, ignudi, affamati, insanguinati, solidamente legati, spinti innanzi dai loro guardiani a colpi di staffile, a pugni, a calci e che venivano accumulati in orribili tuguri, veri immondezzai, veri focolari di epidemie.

El-Mactud attese che il sole fosse ben alto, le vie affollate, poi si mise in cammino coi suoi tre compagni. Percorse quattro o cinque viuzze, ingombre di cammelli, di asini e di mercanti, e sbucò sulla piazza del Mercato, in un angolo della quale rizzavasi una grande baracca coperta di stuoie, guardata da una diecina di baggàra armati di lance e difesi da scudi di pelle di rinoceronte.

Lì presso era aggruppata moltissima gente ad assistere al supplizio della sferza applicato ad un greco perchè sorpreso a fumare una spagnoletta. In un canto vi era un gruppo di pellegrini venuti chissà mai da qual paese dell’Africa centrale; alcuni pregavano con tale raccoglimento che nulla valeva a