Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/213

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zia, nella quale venisse adoperato l’esercito. La vita neghittosa contribuiva a deprimerne il carattere.

Certo non mancavano tra gli ufficiali, soprattutto fra i giovani usciti dal collegio della Nunziatella, con la mente nutrita di buoni studii e appartenenti alle armi dotte, sensi di onor militare, nobili aspirazioni a un avvenire migliore e desiderio di riforme radicali. Le buone tradizioni di quel collegio, dal quale erano usciti Enrico Cosenz, Giacomo Longo e i fratelli Luigi e Carlo Mezzacapo, non erano spente. Aspirazioni individuali, che si perdevano in quel generale e rozzo scetticismo, il quale inquinava l’esercito, devoto al re, ma umiliato da lui, che non senza ostentazione mostrava di riporre maggior fiducia negli svizzeri. Era veramente una milizia senza ideali nazionali e meno di conquista, nè scuola del dovere: ben vestita, mal pagata e votata all’immobilità. Ma per quanto il partito liberale si adoperasse a far proseliti nell’esercito e diffondervi le idee di nazionalità e di patria, non vi riusci finchè visse Ferdinando II. Fu in appresso, quando, lui morto, cominciò a sfasciarsi tutto l’edifizio suo, che la propaganda liberale si fece strada, ma aiutata da due circostanze capitali: l’insurrezione e poi la partenza degli Svizzeri e l’atto sovrano del 25 giugno 1860.


Una compagnia speciale era quella delle Guardie del corpo, ad alcune delle quali, andate da lui a reclamare perchè nello scegliersi fra loro gli ufficiali, si erano usate ingiuste preferenze, Ferdinando II rispose: "Belli figliuò, io ccà aggia fa comm ’u chianchiere, na chiena e na vacante1. Le guardie del corpo furono istituite nel 1734 da Carlo III, il quale portò a Napoli gli usi e i costumi di quelle di Spagna. Primo capitano delle guardie del corpo fu don Lelio Carosa, marchese di Arienzo. Ferdinando IV, tornato dalla Sicilia, ricostituì la compagnia con un decreto del 1° agosto 1815 e questa rimase così composta: un capitano, un tenente, un secondo tenente, due esenti primi, quattro esenti proprietari, quattro esenti soprannumeri, quattro brigadieri, otto sottobrigadieri, un sottobrigadiere portastendardo, due trombettieri, centoventi guardie! Erano inoltre più i caporali dei soldati. Tutti per esservi

  1. Belli figlioli, io qui devo fare come il macellaio, una piena e una vacante. — Idiotismo dialettale, che vuol dire giocar d’altalena.