Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/263

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Arrivarono a Caserta dopo il mezzogiorno, e annunziato al re il padre Cutinelli, fu subito introdotto; anzi il re, che allora finiva di pranzare, gli andò incontro col tovagliolo tra le mani, dicendogli: Trasite, trasite, padre Cutine’ ;1 e visto quel giovanetto, che non conosceva, chiese: Chi è stu guaglione?2 Il padre Cutinelli rispose: È il mio bastone, Maestà, e ne disse il nome, il cui ricordo non parve riuscisse gradito al re, ma invitò non pertanto anche lui ad entrare. Ed entrati tutti nella sala da pranzo, il re disse ai tre primi figli: "Vasate a mano a o padre Cutinelli„;3 e quelli non se lo fecero ripetere. E il padre Cutinelli, rivolgendosi alla regina, le domandò come stesse e se fosse uscita la mattina a passeggiare; e Maria Teresa, facendo mostra di baciargli la mano, rispose col suo accento tedesco, in volgare napoletano: "Stamattina non songo asciuta, so stata a coseve„.4

Fatti i convenevoli, il re sempre bonario e premuroso chiese al padre Cutinelli che volesse, e quegli: Maestà, quod superest . . ., e il re finì la frase: "Date pauperibus; ho capito„, e subito concesse che alcune economie del ministero dei lavori pubblici fossero destinate all’istituto artistico. Poi il re si mise a parlare col vecchio gesuita presso l’inferriata della finestra, che dava sul giardino. il tempo si era turbato e venne giù un acquazzone con lampi. Il padre Cutinelli pregò il re di ritirarsi da quel posto pericoloso, ma il re gli disse: “Padre Cutine’, io tengo no capillo della Madonna, e non aggio paura dei tuoni.„5 E restò presso l’inferriata, e quando la pioggia cessò volle accompagnare padre Cutinelli sino alla porta, gli ribaciò la mano e gliela ribaciarono la regina e i principi. Il guaglione, come l’aveva chiamato il re, ebbe più tardi vita avventurosa. Fece ascensioni in pallone, girò l’Europa per Congressi, fu pompiere in Roma e intimo di Vittorio Emanuele, andò in Egitto nella polizia d’Ismail; e tornato di là, povero come Giobbe, lavora, e conserva tutto il suo spirito. È Rinaldo de Sterlich, figlio

  1. Entrate, entrate, padre Cutinelli.
  2. Chi è questo ragazzo?
  3. Baciate la mano al padre Cutinelli.
  4. Stamattina non sono uscita, sono stata a cucire. Le mancava l’erre come si è detto e diceva coseve per cosere.
  5. Padre Cutinelli, io ho un capello della Madonna e non ho paura dei tuoni.