Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/282

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Non mancarono accademie e concerti e spettacoli, a scopo di beneficenza. Il 13 febbraio 1858, nell’istituto Batifort e Wambacker di Bari, fu data un’accademia nella quale si distinsero le signorine Margherita Corsi, Annina Guarnieri, Mariannina Dell’Agli, Giustina Lops, Carolina Bianchi, Marietta de Stephanis, Marietta Mandarini e Fulvia Miani. E nel teatrino filodrammatico di casa Craven a Napoli, fu eseguita una splendida rappresentazione di beneficenza, che fruttò quattromila ducati e nella quale presero parte signore e signori dell’aristocrazia. I particolari di questa rappresentazione sono ricordati in altro capitolo.

Nel febbraio del 1858, il totale delle offerte private arrivò alla cospicua somma di 61 889 ducati. Vi furono sottoscrizioni anche all’estero. Il conte Brignole, segretario generale della Società universale per l’incoraggiamento delle arti e dell’industria, la quale aveva sede a Londra, scrisse, nel gennaio del 1858, al direttore del ministero di polizia, Ludovico Bianchini, chiedendogli il permesso di promuovere a Londra una sottoscrizione per soccorrere i danneggiati dal terremoto, non avendo il re di Napoli rappresentante presso la Corte inglese, per la rottura dei rapporti diplomatici tra i due Regni. Bianchini rispose che ringraziava, poiché "la mancanza delle relazioni diplomatiche tra le due Corti non poteva — egli disse — far cessare i rapporti del commercio e dell’industria e, molto più, della civilizzazione e dell’umanità tra i due paesi„; ed espresse pure il desiderio che le somme fossero versate direttamente al Banco di Napoli.


Ma non mancarono neppure a proposito del terremoto, le solite esercitazioni rettoriche, nelle quali la fantasia degli scrittori ebbe largo campo di sbizzarrirsi, descrivendo lo spavento comune. Fuori dei rapporti ufficiali, che enumerano i danni avvenuti, non conosco un solo lavoro, nel quale siano stati riferiti completamente fatti e circostanze, che diano un’idea esatta di quanto effettivamente avvenne, tranne quello di Giacomo Racioppi, che raccolse in un opuscolo gli articoli pubblicati nell’Iride. Raffaele Battista, segretario della Società Economica di Basilicata, stampò una relazione, con qualche cifra statistica e, negli atti dell’Accademia Cosentina, il segretario Luigi Maria Greco pubblicò una specie di raffronto tra gli scrittori, che par-