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Istituti e Seminari.


Il seminario di Aquila fu meglio ordinato dal vescovo Filippi nel 1853. Fu prescritto che nella istruzione letteraria, la prima classe dovesse essere esclusivamente di italiano, e s’introdusse la grammatica del Mucci, allora in voce di buona novità. Il desiderio del vescovo Filippi di ampliare il seminario diè causa a una notevole questione. Fra l’episcopio e il seminario esistevano alcune antiche case e due piccole chiese appartenenti a una confraternita di Nobili, sotto il titolo delle Pietà. Priore di questa confraternita era il cavalier Cesare Rivera, persona stimabilissima, che essendo da molti anni consigliere d’Intendenza, quando l’impiego solea darsi alle migliori capacità della provincia (non essendovi traslocazioni), seguiti i fatti del 15 maggio a Napoli e sperimentatesi in Aquila alcune aggressioni della truppa sull’inerme popolo e la esonerazione del d’Ayala, in luglio di quell’anno 1848 avea chiesto il ritiro, per non assistere alle repressioni politiche che inevitabilmente sarebbero avvenute. Il Rivera era inoltre persona colta, e lasciò nome di buon poeta latino. Per sostenere i diritti della confraternita e per conservare alcuni pregevoli dipinti a fresco del secolo XV, esistenti nell’antica chiesa abbandonata, che secondo il disegno del vescovo dovea demolirsi, egli si oppose energicamente alle avanzate richieste. La questione, durata varii anni, s’inasprì tanto, anche pe’ rapporti del Rivera, che fu indotto a incaricarsene direttamente il re Ferdinando II. Questo volle salvare capra e cavoli; e con rescritto del 16 settembre 1858 ordinò che si assegnasse alla confraternita altra chiesa, e fossero ceduti al vescovo tutti i chiesti fabbricati sacri e profani, mercè un offerto annuo canone per questi ultimi. Alcuni dei pregiati freschi dell’antica chiesa da demolirsi, per la insistenza già addimostrata dal Rivera, furono felicemente staccati, ma ora non si conosce che ne sia avvenuto. S’incominciò la ideata fabbrica, ma non fu portata a compimento dal Filippi pei seguiti cambiamenti politici; e solo al finir del secolo XIX poterono vedersi ultimati quei lavori, già ideati poco dopo la metà del secolo stesso.


Teatri.


In Aquila fin dal 1616 fu destinato adatto locale per un teatro stabile, che poi nel 1643 fu meglio ridotto per impegno del principe di Gallicano Colonna, il quale in essa città piacevasi di passare annualmente qualche stagione. Questo teatro poi anche riformato esi-